Gli avvocati di GRDLX hanno esperienza in casi di mancata diagnosi e trattamento.
Se tu o un tuo parente avete subito subito gravi danni a causa di cauda equina non diagnosticata e/o trattata, potreste aver diritto ad un risarcimento.
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La sindrome della cauda equina (CES) si verifica a causa di una compressione sulle radici dei nervi spinali.
E' una condizione rara che può essere alla base di richieste di risarcimento per negligenza medica. La maggior parte richieste di tal tipo riguardano un ritardo nella diagnosi.
La tipica manifestazione della sindrome della cauda equina è il dolore cronico lombare, la radiculopatia bilateVI ganglio di Gasser.
La letteratura medica indica che il 50-70% dei pazienti con CES sono anche affetti da ritenzione urinaria (CES-R) e che il 30-50% ha una sindrome incompleta (CES-I).
La CES richiede una risonanza magnetica di emergenza per confermare la diagnosi. Se viene confermata la diagnosi, è solitamente necessaria decompressione al fine rimuove i fattori meccanici e forse chimici causa di danni neurologici progressivi.
La finalità del trattamento è quella di minimizzare le conseguenze dannose della lesione. A tal fine è necessario diagnosticare e trattare tempestivamente la condizione. In mancanza possono verificarsi danni permanenti che includono paralisi e incontinenza.
Quando e come i casi CES comportano il diritto al risarcimento del danno?
Tutti sono d'accordo che la diagnosi tempestiva del CES è fondamentale. I dati indicano chiaramente che nella maggior parte dei casi di CES, la via più prudente è l'intervento di decompressione entro 48 ore. Ma sembra che vi sia un ulteriore vantaggio nell'eseguire la procedura entro 24 ore.
A volte, la sindrome della cauda equina non viene sospettata e diagnosticata da operatori sanitari come infermiere, terapista, medici di base, e, in misura minore, da medici di PS. E' possibile che ritardi diagnostici e terapeutici possano derivare dall'errore del radiologo nel leggere ed interpretare la risonanza magnetica.
Le richieste di danni si basano, solitamente, sulla mancanza di diagnosi tempestiva e sull’omissione nell’inviare il paziente ad un medico più adatto al fine di eseguire ulteriori esami.
Difese comuni da parte della struttura sanitaria nelle cause CES
Gli argomenti maggiormente utilizzati dalla controparte nei casi di mancato o errato trattamento della cauda equina sono i seguenti:
- L'attore avrebbe subito le lesioni anche senza il ritardo di trattamento. Si tratta di un argomento utilizzato in quasi tutti i casi. I consulenti della struttura sostengono che la perdita di funzionalità dello sfintere e degli arti inferiori si sarebbe verificata anche se la Cauda Equina fosse stata diagnosticata e trattata immediatamente. Ciò in quanto la finestra temporale della diagnosi è molto stretta - da 4 a 6 ore - e spesso il paziente non manifesta sintomi fino a quando il danno è irreversibile. Non possiamo certo dire che questo non è mai vero. Quindi, da un lato, si tende a scusare la tempistica della diagnosi, mentre, dall'altro, si sostiene che il danno era già stato fatto.
- La rarità e la variabilità della Cauda Equina rendono la condizione quasi impossibile da diagnosticare. Anche questa è una difesa piuttosto comune. In verità, sono molte condizioni rare che i medici devono devono avere l'accortezza di sospettare. Quanto alla Cauda equina, i segni del danno sono chiari, il rischio di una diagnosi errata è grave, ed i medici devono essere a conoscenza del fatto che è necessario fare una diagnosi veloce.
Tipico scenario di azione legale per malasanità riguardante la Sindrome della Cauda Equina
- Tizio, un personal trainer di 57anni, ha ricorrenti dolori a schiena e gambe.Una risonanza magnetica mostra un ernia del disco C4-C5, riempimento del canale spinale e una piccola ernia centrale C5-C6 con strappo anulare. Tizio viene quindi sottoposto a discectomia e fusione. Nella descrizione dell'intervento viene riportata la presenza di un ernia del disco enorme, più grande di quanto i medici pensassero in base alla risonanza magnetica. Nella fase post-operatoria, Tizio ha problemi di ritenzione urinaria. Il suo medico di di base attribuisce la condizione a vescica debole e all'età di Tizio. Due giorni dopo, Tizio va al pronto soccorso dove, in seguito al rapido sospetto di sindrome della cauda equina, viene sottoposto ad intervento chirurgico immediato. Tizio fa causa il suo medico di base per imperizia, sostenendo che il medico avrebbe dovuto collegare i sintomi comunicatigli ad possibile irritazione della radice nervosa sacrale bilaterale. Sostiene inoltre che il medico avrebbe dovuto inviarlo ad un neurologo ed ordinare una risonanza magnetica. Se ciò fosse stato fatto, sostiene, ora non sarebbe affetto da disfunzione intestinale e della vescica a causa di Sindrome della Cauda Equina.
Pensi che il danno subito da te o da un tuo parente sia stato causato da colpa medica?
Gli avvocati dello Studio legale GRD LEX, sono specializzati in lesioni causate da negligenza, imprudenza o imperizia del medico e quindi anche in casi danni di mancata diagnosi e trattamento di sindrome della Cauda Equina.
Il risarcimento può essere ottenuto solo in presenza di precisi presupposti. Un attenta analisi del caso da parte di medici legali esperti è, perciò, fondamentale.
Lo studio legale Stefano Gallo è sito in Roma e segue i propri clienti su tutto il territorio nazionale.
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