La sepsi è una grave condizione medica derivante da un'infezione primaria, spesso causata dai batteri Staphylococcus aureus ed Escherichia coli, che scatena una risposta infiammatoria sistemica incontrollata che può portare a shock settico, disfunzione d’organo e morte. La sepsi colpisce milioni di persone ogni anno e rappresenta anche una grave emergenza pediatrica.
Il trattamento principale prevede l’utilizzo di antibiotici, ma la resistenza antimicrobica ne sta riducendo gradualmente l’efficacia. Nuove terapie emergenti prevendono l’utilizzo dell'ascorbato di sodio, il Cilengitide, e approcci innovativi come la piattaforma RAPID-SEP-AST per l'identificazione rapida dei patogeni. Inoltre, si stanno sviluppando nuove tecnologie e strategie, come la terapia immunologica e i dispositivi citoferetici per contrastare la sepsi nelle sue fasi più avanzate.
Cosa è la sepsi
La sepsi è una grave complicazione medica, spesso fatale, che può svilupparsi a partire da un'infezione preesistente. Generalmente causata da batteri come Staphylococcus aureus ed Escherichia coli, la sepsi può derivare da infezioni di varia natura in seguito a tagli, lesioni cutanee, infezioni del tratto urinario e respiratorio, polmonite o appendicite. La sepsi scaturisce da una risposta immunitaria incontrollata che danneggia i tessuti e gli organi vitali, portando a shock settico e disfunzione d'organo.
Come la sepsi danneggia il sistema immunitario
Normalmente, le infezioni scatenano una reazione immunitaria controllata, in cui i globuli bianchi distruggono rapidamente e selettivamente l'agente infettivo. Tuttavia, se questa risposta è eccessiva e incontrollata, i globuli bianchi colpiscono sia i patogeni che i tessuti e gli organi sani, scatenando la sepsi. Gli organi coinvolti possono includere cuore, polmoni, reni e fegato, e, a seconda della gravità e della tempestività del trattamento, anche altre parti del corpo possono essere compromesse. La risposta immunitaria può essere iperattiva, se il sistema immunitario reagisce eccessivamente, o immunoparalitica, se il sistema immunitario viene inibito e smette di funzionare correttamente.
Mortalità
Ogni anno nel mondo la sepsi colpisce circa 50 milioni di persone causando più di 10 milioni di decessi, e la sua incidenza continua ad aumentare dell’8-10% annualmente.
In Italia, il numero delle morti sepsi-correlate è cresciuto considerevolmente negli ultimi anni passando da 18.668 del 2003 a 49.301 del 2016. Nello stesso periodo il tasso di mortalità sepsi-correlata è pressoché raddoppiato sia per gli uomini (da 4,3 a 8,8 per 10.000) che per le donne (da 2,9 a 5,4 per 10.000).
La sepsi è anche una grave emergenza pediatrica con 75.000 casi di bambini ogni anno con un tasso di mortalità del 10%. Le morti infantili causate da questa condizione superano quelle provocate da tutti i tumori pediatrici combinati.
Sintomi
I sintomi della sepsi possono includere febbre alta a rapida insorgenza, frequenza cardiaca e respirazione accelerate, alterazione dello stato mentale, dolore, pelle fredda e pallida, e una sensazione generale di malessere. Attualmente la diagnosi precoce e l’utilizzo tempestivo di antibiotici rappresentano le uniche strategie terapeutiche efficaci per il trattamento della sepsi; da qui la necessità di trovare ulteriori opzioni di cura per ridurre i decessi che nel mondo rappresentano il 20% di tutte le morti. La sepsi è particolarmente pericolosa nei paesi a basso e medio reddito, dove l'accesso alle cure mediche è limitato e le infezioni non sempre vengono trattate in modo tempestivo ed efficace.
Resistenza agli antibiotici e agli antimicrobici
Il trattamento della sepsi può avvenire a vari livelli: nelle fasi iniziali, prevenendo la diffusione dei patogeni e affrontando in tempi rapidi l'infezione primaria; nelle fasi successive, gestendo la risposta immunitaria deregolata che può portare a disfunzione d'organo e morte.
Un significativo ostacolo al trattamento della sepsi è l’antibiotico resistenza causata da batteri resistenti agli antibiotici attualmente disponibili.
In particolare, la resistenza agli antimicrobici è un problema sanitario crescente per cui microbi come batteri, virus, funghi e parassiti diventano resistenti ai farmaci antimicrobici sommi. Questo fenomeno, emerso negli ultimi 70 anni a causa dell'uso diffuso e talvolta inappropriato di antibiotici e altri antimicrobici, rende le infezioni più difficili da trattare, aumenta la diffusione delle malattie e prolunga i costi e i tempi di degenza ospedaliera.
La resistenza agli antimicrobici è acquisita dal patogeno attraverso mutazioni genetiche, pressione selettiva e trasferimento dei geni che conferiscono resistenza e può dipendere anche dal comportamento umano, per l’uso inappropriato di antimicrobici o per prescrizioni errate. Sono già numerosi i casi di pazienti con tubercolosi resistente ai farmaci, infezioni da Staphylococcus aureus resistente alla meticillina e gonorrea resistente.
Anche parassiti come quelli della malaria e funghi come la Candida stanno sviluppando resistenza ai trattamenti disponibili. L'antibiotico resistenza è una minaccia crescente che potrebbe portare a una "era post-antibiotica", in cui infezioni comuni, ora facilmente trattabili, potrebbero diventare nuovamente mortali.
Nuove cure
Per affrontare questa emergenza sanitaria è cruciale sviluppare nuovi farmaci e strategie terapeutiche. Tra le innovazioni disponibili ci sono nuovi antibiotici, terapie multi-farmacologiche e approcci alternativi come l'uso di batteriofagi, anticorpi monoclonali, vaccini, probiotici e il trapianto di microbiota fecale.
Nel 2019, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato l'antibiotico resistenza tra le dieci principali minacce per la salute pubblica. Per combattere questa emergenza, nel 2021 è stata istituita in Europa Ecraid, la prima rete di ricerca clinica per le malattie infettive. Attualmente la ricerca clinica sta sviluppando circa 70 nuovi antibiotici, che però potrebbero manifestare resistenza antimicrobica entro due anni dal loro ingresso sul mercato.
RAPID-SEP-AST
All’interno di questo progetto europeo l'azienda svizzera Resistell ha ricevuto finanziamenti per sviluppare la piattaforma RAPID-SEP-AST, che promette di ridurre il tempo di identificazione del patogeno e quindi del trattamento appropriato da due giorni a circa due ore. Questo sistema, a differenza dei metodi tradizionali, utilizza algoritmi di apprendimento automatico per misurare direttamente le vibrazioni dei batteri con maggiore automazione e rapidità fornendo risultati accurati sull'efficacia degli antibiotici da utilizzare e riducendo l’utilizzo di quelli ad ampio spettro.
Ascorbato di sodio
Recentemente, i ricercatori del Florey Institute in Australia, al fine di individuare trattamenti alternativi ed efficaci, hanno testato l’ascorbato di sodio, una forma modificata della vitamina C su pazienti in terapia intensiva per sepsi. I risultati sono promettenti: gli individui trattati hanno recuperato la funzionalità dei reni e degli altri organi compromessi e hanno ricevuto dosi minori di noradrenalina, un farmaco necessario per regolare la pressione sanguigna. L'ascorbato di sodio sembra contribuire a mantenere l'integrità dell'endotelio, riducendo la permeabilità dei vasi sanguigni e contrastando così la diffusione sistemica del patogeno.(Remarkable medical discovery for sepsis moves to next phase of human trials, reperibile all'indirizzo).
Recettore esca e inibitore della pan-efrina
Anche i ricercatori dell’Università del Queensland in Australia hanno sviluppato un farmaco che ripristina la funzione delle cellule endoteliali vascolari, riducendo la diffusione del patogeno nel flusso sanguigno e migliorando l’insufficienza d'organo. Questo farmaco ha mostrato risultati promettenti sui topi e su campioni di sangue umano. (UQ develops new drug for sepsis, reperibile all'indirizzo).
Cilengitid*
Il gruppo di ricerca Royal College of Surgeons di Dublino, in Irlanda, guidato dal professor Steve Kerrigan han identificato un nuovo farmaco non antibiotico, il Cilengitid*, capace di inibire sia in vivo che in vitro l’adesione dei batteri Staphylococcus aureus ed Escherichia coli alle cellule endoteliali umane dei vasi sanguigni impedendo la diffusione sistemica dei patogeni. Il Cilengitid* agisce bloccando l’integrina alfa-v beta-3, una molecola cruciale per l’ancoraggio delle cellule endoteliali alla matrice extracellulare. Questo meccanismo previene la formazione di trombi, l’attivazione della coagulazione e del processo infiammatorio stabilizzando le pareti dei vasi sanguigni e riducendo il rischio di insufficienza d'organo e morte associati alla sepsi. (Developing a new treatment for patients with sepsis, reperibile all'indirizzo. New drug may stop sepsis from reaching major organs)
Il Cilengitid* rappresenta una valida e promettente alternativa nella gestione della sepsi causata da batteri resistenti agli antibiotici grazie al suo meccanismo d’azione indipendente dal ceppo batterico infettivo.
Immunoterapia
I ricercatori del gruppo del professor Giamarellos-Bourboulis stanno sviluppando trattamenti innovativi contro la sepsi, come l’immunoterapia che mira a modulare la risposta immunitaria del paziente per renderla più efficace contro uno specifico patogeno. Tuttavia, anche l’efficacia di questa terapia potrebbe essere limitata dalla resistenza antimicrobica. (Deadly sepsis and antibiotic-resistant bacteria are in Europe’s crosshairs, reperibile all'indirizzo).
Dispositivo citoferetico selettivo
Infine, un gruppo di ricerca dell’Università del Michigan, ha sviluppato un dispositivo citoferetico selettivo per trattare il danno renale acuto nei bambini con sepsi in terapia intensiva. Questo strumento, integrabile nel circuito della dialisi, inibisce l’attivazione eccessiva dei globuli bianchi, ripristinando la funzionalità renale e riducendo la mortalità. (New device can treat injury from sepsis, reperibile all'indirizzo)
Conclusioni
La sepsi rimane una delle emergenze mediche più gravi, con un impatto devastante sulla salute globale e un elevato tasso di mortalità, in particolare nei paesi a basso e medio reddito. Nonostante i progressi nella ricerca, la resistenza antimicrobica continua ad essere una sfida significativa che compromette l'efficacia degli antibiotici e complica la gestione della sepsi. Le nuove terapie, come l'ascorbato di sodio e il Cilengitid*, offrono alternative promettenti per migliorare il trattamento e contrastare l’infezione.
Tecnologie innovative, come la piattaforma RAPID-SEP-AST e approcci mirate come l’immunoterapia, potrebbero rivoluzionare la diagnosi e la gestione della sepsi, riducendo i tempi di trattamento e migliorando i risultati clinici. È essenziale continuare a investire nella ricerca e nello sviluppo di nuove soluzioni per affrontare la sepsi e combattere la resistenza antimicrobica, al fine di salvare vite e migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria a livello globale.
Avvocati specializzati in malasanità
Se tu o un tuo caro ha subito danni alla salute a causa di errori medici, potremmo essere in grado di aiutarti.
Parla con uno dei nostri avvocati con esperienza in malasanità.
Per una consulenza gratuita contatta il nostro studio con una delle seguenti modalità:
- chiama il 06-90281097 oppure
- compila il modulo online oppure
- scrivi ad [email protected]