Amputazione per errore nella diagnosi: risarcimento

Se una diagnosi errata provoca un aggravamento della condizione di salute del paziente ed una conseguente amputazione, il paziente può avere diritto al risarcimento del danno da malasanità

Si definisce amputazione la rimozione chirurgica totale o parziale di una parte del corpo. L’amputazione più comune è quella della gamba. L'intervento di amputazione può rendersi necessario in conseguenza delle seguenti circostanze

  • grave trauma
  • tumore osseo o muscolare
  • perdita dell’afflusso sanguigno dovuto a patologie delle arterie periferiche (ischemia)
  • peggioramento di gravi infezioni
  • fallimento nella gestione della sindrome compartimentale acuta
  • fallimento nella gestione dell’osteoartropatia di charcot
  • paralisi debilitante delle estremità dovuta a infezioni o a o ulcere da decubito.

Il fallimento nella diagnosi precoce e nel trattamento di tali sintomi può comportare la necessità di amputazione dell’arto con conseguente diritto al risarcimento del danno contro.

Intervento di amputazione

La procedura di amputazione varia a seconda dell’arto da amputare. Per determinar il sito di amputazione e la quantità di tessuto da rimuovere il chirurgo si basa su vari fattori quali il polso del paziente, la temperatura della pelle, l’area di pelle infiammata e la sensibilità dell’estremità da amputare.

La presenza di polso palpabile in vicinanza del sito di amputazione è un predittore positivo di guarigione, anche se l’assenza del polso non sempre correla con il fallimento della procedura. Il sito di amputazione viene scelto sulla base dell’estensione del danno e della potenzialità di guarigione del sito e la capacità di riabilitazione del paziente.

Possono essere utili nella diagnostica oltre ad un esame clinico accurato la misurazione della pressione alla caviglia o alla punta del piede, la saturimetria transcutanea e la misurazione della pressione di perfusione capillare.

La valutazione preoperatoria prevede una valutazione dei rischi medici, dello stato di nutrizione, una consulenza sull’eventuale protesi e riabilitazione e infine una consulenza psicologica. Il tessuto danneggiato viene rimosso insieme all’osso cercando di lasciare quanto più tessuto sano possibile.

Successivamente all’amputazione, viene lasciato aperto il sito per possibilità di ulteriori amputazioni oppure viene ricoperto con lembi di pelle e chiuso. Al tessuto muscolare rimanente viene data la forma di un limbo per agevolare il possibile impianto di protesi (arto artificiale).

Amputazione a seguito di incidente e reimpianto - Mangled Extremity Severity Score (MESS)

Il medico del pronto soccorso è generalmente il primo a valutare un paziente nel momento in cui si presenta in un ospedale. In collaborazione con un ortopedico il medico valuto lì eventualità che un arto possa essere riattaccato. Se la parte del corpo risulta intatta la procedura prende il nome di reimpianto.

Per valutare il caso il medico usa come strumento diagnostico uno score (MESS). Questo score assegna dei valori numerici ad una serie di fattori.
Tali fattori includono:
• età
• temperature corporea
• Circolazione
• Paralisi
• intorpidimento
• integrità dei tessuti

Una volta assegnati I valori numerici questi vengono sommati per raggiungere uno score totale. Nel caso in cui un arto amputato abbia perso sangue per più di sei ore, lo score totale è dubbio. Nella maggioranza dei casi si consultano più chirurghi prima di prendere la decisione di amputare. Inoltre si considera lo stile di vita del paziente e i desideri dello stesso.

Qualora l’amputazione dovesse risultare in una perdita della qualità di vita e di funzione nelle normali attività i chirurghi si indirizzano verso un reimpianto.

Profilassi post-operatoria

È generalmente consigliata la profilassi per il tromboembolismo dato che la procedura, prevedendo il blocco dell’afflusso di sangue al sito, comporta un alto rischio di formazioni di coauguli di sangue. La profilassi antibiotica è, in genere, raccomandata un'ora prima dell’incisione onde evitare il rischio di infezioni.

In genere, il paziente dopo l’intervento viene sottoposto a riabilitazione ed esercizio all’utilizzo delle protesi per 10-14 giorni dopo l’intervento. Il post operatorio è variabile a seconda dello stato e delle comorbidità e del sito di amputazione.

La ferita viene medicata e monitorizzata. Il paziente con diabete in stato avanzato, con problemi cardiaci o infezioni gravi presenta un rischio più alto di complicanze dopo la procedura.

Complicanze dell'amputazione

Le possibili complicanze includono infezioni, contrattura articolare, necrosi, trombosi venosa profonda, embolia polmonare, e riapertura della ferita. Inoltre i pazienti possono essere soggetti alla sindrome dell’arto fantasma, descritto come un dolore urente o scariche di dolore.

In aggiunta, per diagnosticare tale sindrome devono essere escluse le atre cause di dolore come ischemia, infezioni, neurinoma o decubiti.

I presupposti del diritto al risarcimento

Se una diagnosi errata provoca un aggravamento della condizione di salute del paziente, quest'ultimo potrebbe avere diritto ad un risarcimento del danno. Il risarcimento può essere ottenuto solo se si verifichino i seguenti presupposti:

  • Il paziente abbia subito un danno alla salute
  • Vi sia un nesso causale tra tale danno e la condotta medica
  • Il medico o la struttura sanitaria non possano provare di aver correttamente adempiuto l'obbligazione sanitaria

Avvocati per amputazione causata da malasanità

Gli avvocati dello Studio legale Stefano Gallo, sono specializzati in lesioni causate da negligenza, imprudenza o imperizia del medico, compresi casi di amputazione causata da malasanità.

Il risarcimento può essere ottenuto sono se vi siano i presupposti sopra descritti. Un attenta analisi del caso da parte di medici legali esperti è, perciò, fondamentale.

Lo studio legale Stefano Gallo è sito in Roma e segue i propri clienti su tutto il territorio nazionale.

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