Assistenza legale per risarcimento
Gli avvocati dello Studio Stefano Gallo hanno esperienza nella trattazione di casi di danni al paziente causati da errori nella diagnosi e nel trattamento.
Se hai ricevuto una diagnosi sbagliata o ritardata in caso di ictus e, di conseguenza, hai subito gravi danni, potresti aver diritto ad un risarcimento per le lesioni subite.
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Cos'è un ictus?
L'ictus si verifica quando l'apporto di sangue al cervello viene interrotto in conseguenza di un'ostruzione o di un'emorragia. Nel primo caso si parla di ictus ischemico, nel secondo di ictus emorragico.
In Italia si verificano circa 196.000 ictus all'anno. L'ictus è la principale causa di disabilità nell'adulto e la seconda causa di morte, dopo le malattie ischemiche del cuore e le neoplasie. L'ictus ischemico rappresenta l'87% di tutti i casi di ictus.
Quali sono le cause dell'ictus?
Le cause di ictus ischemico sono essenzialmente le seguenti quattro:
- trombosi
- embolia
- ipoperfusione sistemica
- trombosi venosa.
Quando si verifica un'ischemia, l'apporto di sangue ossigenato al cervello diminuisce o si arresta. Trascorsi 60-90 secondi dall'inizio dell'ischemia, si verifica una disfunzione nella zona interessata del cervello. L'ictus ischemico è classificato in relazione al grado di disfunzione, compreso l'infarto totale della circolazione anteriore (TACI), infarto parziale della circolazione anteriore (PACI), infarto lacunare (LACI), e infarto circolazione posteriori (POCI).
Le cause dell'ictus emorragico consistono, in genere, in un indebolimento dei vasi sanguigni o in un trauma cranico.
Quali sono i sintomi dell'ictus?
Contrariamente alla credenza popolare, la maggior parte degli ictus non sono associati a mal di testa. In genere, il mal di testa è associato solo a condizioni come emorragia subaracnoidea, trombosi venosa centrale ed emorragia intracerebrale. I sintomi generalmente associati all'ictus sono, invece, i seguenti:
- insorgenza improvvisa di debolezza
- perdita di forza o di sensibilità da parte di un braccio o di una gamba
- difficoltà di eloquio
- improvvisa perdita o diminuzione della vista in uno o entrambi gli occhi
- improvvisa perdita della capacità di comprendere cosa le persone dicano
I detti sintomi possono presentarsi molti giorni prima dell'ictus e, spesso, settimane o mesi prima che si verifiche un ictus grave.
Quali sono i fattori di rischio di ictus?
Al fine di diagnosticare correttamente l'ictus e trattarlo tempestivamente, è necessario saperne individuare i fattori di rischio, i quali includono:
- pressione alta (presente nel 35-50% dei casi di ictus)
- fibrillazione atriale;
- attacco ischemico transitorio (TIA)
- colesterolo elevato
- diabete;
- fumo di sigaretta
- consumo di alcolici pesanti;
- consumo di droga;
- mancanza di attività fisica;
- obesità
Come viene diagnosticato l'ictus?
La diagnosi dell'ictus viene effettuata attraverso i seguenti esami:
- TAC cerebrale senza mezzo di contrasto: permette di distinguere tra ictus ischemico ed emorragico ed evidenzia eventuali segni di sofferenza ischemica cerebrale precoci. Deve essere effettuata il prima possibile dopo l’arrivo in pronto soccorso e ripetuta a distanza di 48 ore.
- Ecodoppler vasi epiaortici: consente di rilevare la presenza di aterosclerosi carotidea. Viene effettuata, abitualmente, durante la degenza.
- Ecocardiogramma transtoracico o transesofageo: indicata al fine di rilevare un'eventuale embolia cardiaca
- Angiografia cerebrale: deve essere eseguita entro poche ore dall’ictus, solo nel caso in cui sia stata presa la decisione di sottoporre il paziente ad intervento di disostruzione arteriosa.
E' possibile prevenire l'ictus?
Sì. L'80 % di tutti gli ictus sono prevenibili. Si inizia con la gestione di fattori di rischio, tra cui l'ipertensione, il fumo di sigaretta, la fibrillazione atriale e l'inattività fisica. Più della metà di tutti gli ictus sono causati da ipertensione o pressione alta non controllata.
I trattamenti medici volti a gestire la pressione alta e/o la fibrillazione atriale tra i pazienti ad alto rischio comprendono:
- Anticoagulanti / antipiastrinici: agenti antiaggreganti come l'aspirina e anticoagulanti interferiscono con la capacità del sangue di coagulare e possono svolgere un ruolo importante nella prevenzione dell' ictus.
- Antipertensivi: gli antipertensivi possono abbassare la pressione sanguigna aprendo i vasi sanguigni, diminuendo il volume del sangue o diminuendo la velocità e/o la forza di contrazione del cuore.
Inoltre, quando le arterie mostrano l'accumulo di placca o il blocco, possono essere necessarie procedure mediche. Come:
- Endarterectomia carotidea: è una procedura volta a rimuovere chirurgicamente dalla carotide il blocco dei vasi sanguigni (placca, grasso) al fine di consentire il normale apporto di sangue ossigenato al cervello.
- Angioplastica / stent
Come viene trattato l'ictus?
In caso si avvertano i sintomi dell'ictus, è fondamentale rivolgersi immediatamente ad un medico o al pronto soccorso. Il trattamento immediato può salvare la vita del paziente e minimizzare i danni permanenti causati dell'ictus.
Trattamento dell'Ictus ischemico
- tPA (attivatore tissutale del plasminogeno). E'conosciuto anche come IV rtPA e viene somministrato via flebo nel braccio. Il tPA scioglie il coagulo e migliora l'apporto di sangue alla parte del cervello interessata dall'ischemia. Se somministrato entro 3 ore, il tPA può aumentare le possibilità di recupero dall'ictus. In ospedale, un numero significativo di vittime di ictus non ottiene trattamento tempestivo con tPA a causa della mancata identificazione immediata della tipologia di ictus.
- Procedure endovascolari : procedure chirurgiche volte alla rimozione del coagulo di sangue tramite l'invio di un catetere al sito del blocco dei vasi sanguigni nel cervello. A volte, tali procedure richiedono anche la somministrazione di tPA direttamente nel coagulo di sangue (c.d. trattamento intra-arterioso) al fine di contribuire allo scioglimento del blocco. A volte, l'intervento prevede la rimozione del coagulo da parte del chirurgo.
Trattamento dell'ictus emorragico
- Procedure endovascolari: comportano, come nella procedura utilizzata per il trattamento dell'ictus ischemico, l'uso di un catetere guidato fatto passare attraverso un' importante arteria dalla gamba o dal braccio. Raggiunto l'aneurisma o la malformazione arteriovenosa (groviglio anormale di vasi sanguigni), il catetere vi deposita un agente meccanico che ha la funzione di evitarne la rottura.
- Trattamento chirurgico: può essere utilizzato per i trattamento di ictus causati da emorragia cerebrale (ictus emorragico), o da un groviglio anormale dei vasi sanguigni (AVM) al fine di arrestare l'emorragia. Se l'emorragia è causata da rottura di un aneurisma (rigonfiamento del vaso che si rompe), una clip in metallo può essere collocata chirurgicamente alla base dell'aneurisma al fine di fissarlo.
Errori nella diagnosi di ictus e conseguenze per il paziente
I possibili errori nella diagnosi e nel trattamento dell'ictus sono i seguenti:
- Mancata o ritardata esecuzione di TAC o risonanza magnetica dell'encefalo
- Errori nel diagnosticare i sintomi dell'ictus
- Mancata esecuzione di intervento chirurgico
- Mancato o ritardato trattamento riabilitativo
La mancata esecuzione di un trattamento immediato può causare gravi complicazioni, come ad esempio:
- Problemi nella deglutizione (disfagia)
- Idrocefalia
- Paralisi facciale
- Disturbi del linguaggio
- Trombosi venosa profonda
- La mancanza di coordinamento e di equilibrio
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Gli avvocati dello Studio legale Stefano Gallo, sono specializzati in lesioni causate da negligenza, imprudenza o imperizia del medico e quindi anche in casi danni da mancata diagnosi e trattamento di ictus.
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Il risarcimento può essere ottenuto sono se vi siano precisi presupposti. Un attenta analisi del caso da parte di medici legali esperti è, perciò, fondamentale.
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