Assistenza legale
Gli avvocati dello studio legale Stefano Gallo assistono, su tutto il territorio nazionale, le vittime di negligenza medica, comprese quelli che hanno subito danni permanenti a causa di una diagnosi errata in caso di aritmia cardiaca.
Se hai ricevuto una diagnosi sbagliata e, di conseguenza, hai subito gravi danni, potresti aver diritto ad un risarcimento per le lesioni subite. Contatta i nostri avvocati con esperienza in casi di errori diagnostici per ottenere un inquadramento del caso. La consulenza è gratuita.
La mancata diagnosi di commozione cerebrale
L'espressione aritmia indica un battito cardiaco irregolare: il cuore batte troppo veloce, troppo lento, o in modo irregolare. L'aritmia impedisce al cuore di pompare efficacemente il sangue al resto del corpo. La riduzione dell'apporto di sangue al muscolo cardiaco può causare aritmia.
I sintomi di aritmia cardiaca
L'aritmia cardiaca può manifestarsi con un'accelerazione o con cambi repentini della frequenza cardiaca. La maggior parte dei pazienti affetti dalla condizione in realtà non notano la loro aritmia ed è improbabile che riferiscano di avere sintomi quali le palpitazioni. Si tratta di casi più difficili da diagnosticare e trattare. Altri possibili sintomi evidenti includono:
- Dolore al torace
- Senso di svuotamento della testa
- Palpitazioni
- Perdita di conoscenza
- Sudorazione
- Vertigini
- Respiro corto o tosse
Quello che il medico di base dovrebbe fare
Molti casi di malasanità relativi all'aritmia cardiaca riguardano condotte censurabili dei medici di base in termini di mancata o ritardata diagnosi di sintomi e conseguente omissione o ritardo di trattamento.
Ci sono anche casi di malpractice che riguardano pazienti affetti da aritmia persistente. Lo standard di cura del paziente con aritmia sintomatica e persistente da parte del medico di base è quello di garantire che il paziente riceva prontamente ulteriore valutazione e trattamento per determinare la presenza di una malattia cardiaca sottostante e predisporne ed attuarne il trattamento.
E' importante considerare che la prognosi dell'aritmia può comprendere la morte improvvisa. Di conseguenza, un'ulteriore valutazione della malattia cardiaca ed approfondimento della diagnosi è di primaria importanza. Il medico di base deve escludere le possibilità di malattie non cardiache, tra cui anemia, squilibrio elettrolitico, malattie della tiroide primaria, e l'uso di sostanze stupefacenti. Escludere tali circostanze è di particolare importanza nei pazienti in cui la cardiopatia non sia nota e vi sia, al contempo, una bassa probabilità di cardiopatia strutturale in base alla storia del paziente, al suo esame fisico, e all'elettrocardiogramma.
Quello che il pronto soccorso e/o l'ospedale deve fare
In molti casi di mancata diagnosi e trattamento di aritmie cardiache riguardano condotte erronee dei medici di pronto soccorso ed ospedalieri. Quando una persona si reca al pronto soccorso con questa condizione, la consultazione cardiologica deve essere ottenuta senza indugio. Spesso questo richiede la somministrazione di farmaci, tra cui beta-bloccanti, la revisione della necessità di una valutazione elettrofisiologica, e altri esami per escludere la presenza di una causa non cardiaca di aritmia.
Casi tipo di richieste di risarcimento per errori nella diagnosi dell'aritmia cardiaca
Qui di seguito sono indicate alcune ipotesi tipo di richieste di risarcimento per mancata diagnosi e/o trattamento di aritmia. Merita sottolineare che si tratta di casi difficili da vincere per cui è indispensabile un'attenta analisi preliminare volta ad accertare il nesso causale tra la presunta condotta medica censurabile ed il danno patito dal paziente.
- Decesso di paziente schizofrenica di 25 anni trattata in una clinica con farmaci psichiatrici. La famiglia della ragazza rivolge una richiesta di risarcimento alla clinica per aver ignorato che da referti di ECG risultava che la ragazza era affetta da aritmia cardiaca.
- Una donna di 38 anni viene sottoposta ad un piccolo intervento chirurgico. L'anestesista non mantiene il livello di ossigeno durante e dopo l'intervento chirurgico e la paziente muore per un'aritmia cardiaca.
- Un uomo di 48 anni, affetto da ipertensione, durante una passeggiata con la moglie sulla spiaggia, subisce un episodio sincopale, perdendo conoscenza. Si reca dunque dal suo medico di famiglia che non attribuisce importanza ai predetti episodi sincopali. Il paziente muore quattro giorni dopo per aritmia cardiaca. La sua famiglia effettua una richiesta di risarcimento affermando che il medico avrebbe dovuto prescrivergli una visita da un cardiologo per ulteriori esami.
- Un professore universitario di 41 anni ha difficoltà a respirare cinque giorni un intervento chirurgico di bypass gastrico. La sua famiglia ritiene che egli sia stato posizionato in modo tale da aggravare il suo problema di respirazione e causandogli un'aritmia cardiaca fatale. In particolare, i familiari ritengono che il posizionamento del paziente disteso sulla schiena abbia diminuito i suoi già bassi livelli di ossigeno e che la conseguente carenza di ossigeno gli abbia causato un'aritmia cardiaca mortale,
Assistenza da avvocati specializzati in malasanità
Gli avvocati dello Studio legale Stefano Gallo, hanno esperienza in lesioni causate da negligenza, imprudenza o imperizia del medico e quindi anche in casi di malasanità conseguenti a mancata diagnosi e/o trattamento di aritmia cardiaca.
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Il risarcimento può essere ottenuto solo se vi siano precisi presupposti. Un attenta analisi del caso da parte di medici legali esperti è, perciò, fondamentale.
Lo studio legale Stefano Gallo è sito in Roma e segue i propri clienti su tutto il territorio nazionale.