Il verificarsi di gravi casi di malasanità può portare a danni irreversibili con conseguenze disastrose per il paziente ed i suoi familiari.
Pertanto è di fondamentale importanza comprendere se si ha diritto ad un risarcimento per malasanità e come fare per ottenerlo.
Questa guida offre una panoramica dei concetti chiave relativi al risarcimento dei danni da malasanità. Per ulteriori chiarimenti o consigli, è comunque opportuno consultare un avvocato specializzato in malasanità.
Denunciare un caso di malasanità
Il risarcimento per malasanità è costituito da una compensazione economica per i danni subiti, sia fisici (danno non patrimoniale) che patrimoniali, a seguito di errori medici.
Il diritto al risarcimento da malasanità si verifica solo in presenza di determinati presupposti e, in particolare:
- Danno alla salute: deve esserci un reale peggioramento della condizione di salute del paziente, misurabile in termini di invalidità.
- Colpa medica: l’errore medico si verifica quando la cura non è stata eseguita con la dovuta diligenza, perizia e prudenza. L’onere della prova relativo alla condotta colposa non ricade sul paziente ma sulla struttura sanitaria o sul medico, i quali devono dimostrare di aver adempiuto l’obbligazione medico-sanitaria secondo quanto dovuto.
- Nesso causale: il danneggiato deve dimostrare che il danno alla salute subito sia derivato dall’inadempimento dell’obbligazione medico-sanitaria secondo il principio del c.d. più probabile che non (50% + 1 di probabilità).
Errore medico: cos'è?
Il concetto di errore medico è fondamentale per stabilire se sussiste il diritto al risarcimento dei danni causati da malasanità. Questo errore si verifica quando un sanitario, sia all'interno di un ente sanitario sia in regime di libera professione, non segue le migliori pratiche mediche.
Gli errori medici possono essere categorizzati in base alla loro natura (negligenza, imperizia o imprudenza), al tipo di attività in cui si è verificato (diagnosi, trattamento o interventi chirurgici), al reparto ospedaliero interessato (es. medicina interna o pronto soccorso) o alla specializzazione medica (ginecologia, oncologia, neurologia, ecc.).
Tipi di errore medico (negligenza, imperizia, imprudenza)
È necessario distinguere tra i diversi tipi di deviazioni dalle pratiche mediche standard commesse da un medico:
- Negligenza: si verifica quando un medico non compie un'azione che la medicina prescrive in una certa situazione, come ignorare segni e sintomi che richiedono ulteriori indagini diagnostiche.
- Imperizia: avviene quando un medico esegue un intervento in modo improprio, come danneggiare il nervo linguale durante l'estrazione di un dente del giudizio.
- Imprudenza: si verifica quando un medico compie un'azione che, al contrario, avrebbe dovuto evitare.
In quale tipo di attività medica gli errori sono più diffusi?
La diagnosi e il trattamento sono le aree mediche in cui gli errori sono più frequenti, come nel caso di diagnosi errate di perforazione intestinale o di tumore.
Errore medico e reparto ospedaliero
Il reparto di Pronto soccorso è spesso teatro di errori medici, con casi come la mancata identificazione di infarto, ictus, embolia e occlusione intestinale.
Errore medico e branca della medicina
Il campo dell’internistica è quello in cui gli errori medici si verificano più spesso, mentre la ginecologia ed ostetricia sono le specializzazioni in cui generalmente gli errori hanno conseguenze più gravi.
L'errore sanitario
L’errore sanitario è diverso dall’errore medico. Il primo, infatti, è un errore commesso dalla struttura sanitaria stessa, come ad esempio un letto senza spondina che porta ad una caduta e conseguente frattura del paziente.
Tra gli errori sanitari, l’infezione ospedaliera è particolarmente significativa. Essa si verifica quando un paziente contrae un’infezione durante la degenza in ospedale a causa di una mancata osservanza delle norme igieniche da parte della struttura medesima.
Risarcimento danni per negligenza medica
Molto spesso i termini “negligenza medica” e “malasanità” sono utilizzati come se fossero sinonimi, anche se in realtà non lo sono. Il concetto di “negligenza medica”, infatti, si riferisce ad uno dei tipi di errore medico-sanitario che può causare un episodio di malasanità.
La negligenza, insieme all’imperizia e all’imprudenza, rappresenta come abbiamo visto sopra, un carattere della condotta medica affetta da colpa.
Il termine “negligente” o “non diligente” descrive generalmente un comportamento caratterizzato da mancanza di cura, da trascuratezza ed inadeguatezza.
In medicina, ad esempio, si considera negligente un medico che non adotti le precauzioni e le cure richieste dalle Linee Guida e dalle buone prassi mediche nel svolgere il proprio lavoro.
Data la natura evolutiva della medicina, è ragionevole che la giurisprudenza richieda al medico di essere un “buon professionista”, ovvero di mantenere una conoscenza aggiornata e di applicare le tecniche più affidabili scientificamente.
Questo approccio è noto come “evidence based medicine”.
Se la negligenza medica è collegata ad un danno alla salute del paziente, è possibile richiedere il risarcimento del danno per malasanità.
Per ulteriori dettagli su questo tema, ti consiglio di consultare la nostra pagina dedicata al Risarcimento Danni Per Negligenza Medica.
Malasanità: a chi rivolgersi?
In caso di danni al neonato causate da colpa medica dovrai rivolgerti ad un avvocato specializzato in malasanità.
Gli avvocati per malasanità dello Studio Legale Stefano Gallo (GrdLex) si occupano prevalentemente di danni da parto ed hanno esperienza in casi di danni al bambino causata da di negligenza, imprudenza o imperizia medica durante il travaglio di parto e il periodo neonatale.
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