Dose eccessiva di eparina o di altri anticoagulanti - Risarcimento

Assistenza legale e medico legale per danni causati da errori nella somministrazione di eparina

Gli avvocati dello Studio Legale Stefano Gallo hanno esperienza in casi di errori nella fase post-chirurgica.

Se tu o un tuo parente avete subito subito gravi danni a causa di eccessive dosi di eparina o altri anticoagulanti, potreste aver diritto ad un risarcimento.

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Informazioni sulla richiesta di risarcimento dei danni causati da overdose di anticoagulanti

Gli anticoagulanti (fluidificanti del sangue o antitrombotici), sono farmaci usati per rallentare il naturale processo di coagulazione del sangue.

I pazienti che manifestano un rischio di trombosi venosa profonda, embolia polmonare, fibrillazione atriale o altre condizioni possono essere sottoposti a somministrazione di anticoagulanti per prevenire coaguli di sangue (trombi) che potrebbero portare ad un attacco di cuore o ictus.

Gli anticoagulanti vengono anche somministrati ai pazienti che hanno già avuto un infarto o un ictus per ridurre il rischio di ulteriori danni o di reiterazione. Altri sono utilizzati durante alcune procedure mediche o trattamenti per prevenire la coagulazione nei tubi di apparecchiature mediche, ad esempio durante l'intervento chirurgico di bypass o di dialisi renale.

Gli anticoagulanti hanno l'importantissima funzione di trattare o prevenire problemi di salute potenzialmente pericolosi per la vita. Tuttavia, in alcuni casi possono determinare seri rischi al paziente. L'uso degli anticoagulanti ha margini di errore molto ristretti, anche il minimo errore di dosaggio può avere conseguenze devastanti.

Alcune categorie di pazienti, peraltro, sono particolarmente suscettibili all'overdose e devono essere trattati con estrema cautela e monitorati con attenzione se sottoposti a somministrazione di anticoagulanti; queste categorie sono costituite da anziani, bambini, pazienti con determinate condizioni di salute o trattati con determinati farmaci.

Come è possibile che vengano somministrate dosi eccessive?

Nella stragrande maggioranza dei casi di sovradosaggio è possibile ravvisare responsabilità mediche o sanitarie. A volte, la causa del sovradosaggio, nella sua tragicità, semplice da evitare. Spesso, un infermiere o il medico, a causa della fretta o della mancanza di sufficiente attenzione, fraintende l'etichetta sul farmaco e somministra al paziente un anticoagulante con una formulazione più forte di quella voluta o somministra al paziente una dose maggiore di quella adeguata adeguata.

In altri casi, i sanitari potrebbero omettere di informare correttamente il paziente circa il fatto che alcuni farmaci, integratori, o scelte alimentari possono aggravare gli effetti degli anticoagulanti, determinando gli effetti del sovradosaggio, anche quando la forza e il dosaggio effettivamente somministrati sono adeguati.

In tutti i casi indicati, il danno avrebbe potuto essere evitato se il sanitario si fosse conformato allo standard di cura richiesto nella somministrazione dei predetti farmaci.

Mancata diagnosi dei sintomi di overdose

In molti casi, la colpa nell'inadeguato monitoraggio nel paziente di segni e sintomi di reazione avversa o sovradosaggio. A seconda del tipo di anticoagulante impiegato e della condizione di salute del paziente, possono essere necessari determinati esami del sangue a intervalli regolari per verificare che il tasso di coagulazione del paziente si mantenga all'interno di un range di sicurezza.
I fluidificanti del sangue devono essere mantenuti in un range terapeutico. Il range terapeutico prevede l'esame di coagulazione chiamato in INR: si ottiene un esemplare di sangue dal paziente e lo si inserisce in una provetta; il campione viene privato delle cellule ed il risultante fluido è trattato con uno stimolatore della coagulazione al fine di misurare il tempo impiegato dal sangue del paziente a coagulare.

Il sovradosaggio può essere rilevato anche in mancanza dei detti esami del sangue. I pazienti esposti a sovradosaggio possono presentare sintomi esteriori, compresa maggiore o anormale ecchimosi; eccessivo sanguinamento anche da piccoli tagli e graffi; perdita di sangue dal naso; sangue nelle feci e/o nell'urina, vomito.

I pazienti possono anche riportare, tra gli altri sintomi, mal di testa, dolore al petto, mal di stomaco, vertigini o debolezza improvvisa. Lesioni gravi o morte possono essere evitati attraverso il tempestivo riconoscimento dei segni di dosaggi eccessivi o troppo rapidi ed il trattamento adeguato. In mancanza di diagnosi e trattamento, invece, i pazienti possono subire gravi conseguenze, tra cui sanguinamento gastrointestinale, ictus emorragico o di morte.

Gli anticoagulanti possono essere farmaci salva-vita, quando utilizzati in modo appropriato e con l'adeguata cura e supervisione. Tuttavia, è ben documentato che gli errori di formulazione o dosaggio e la mancata diagnosi del sovradosaggio e la mancata attuazione del corretto trattamento  possono determinare lesioni gravi o morte.

Terapia Bridging

Lo standard di cura dei pazienti sottoposti a chirurgia ed in trattamento con anticoagulanti richiede che il trattamento con anticoagulanti Warf. sia interrotto 5 gg prima; che l'INR il giorno dell’intervento non sia > 1.5; che l'ultima somministrazione di LMWH avvenga 24 h prima dell'intervento con metà della dose giornaliera; che l'Ep. ev sia interrotta 4 h prima dell’intervento.

LMWH o UFH possono essere ripritsinati 24 h dopo (se l'intervento è di chirurgia minore) o 48-72 h dopo in caso di alto rischio emorragico sempre dopo verifica di avvenuta emostasi.

La ripresa del warfarin può avvenire la sera dell’intervento o la mattina dopo, se l’emostasi è adeguata.

Per quei pazienti a maggior rischio di sviluppare una tromboembolia, la terapia con anticoagulanti può essere necessaria. Trattamento riprende non appena prudente dopo la procedura ed è continuato fino a che l'INR raggiunge il livello terapeutico desiderato.

Nei pazienti il ​​cui rischio è solo moderato, è generalmente sicuro interrompere Coumadin e lasciare che l'INR scenda ad un livello <1,5 senza il terapia bridging.

Pensi che il danno subito da te o da un tuo parente sia stato causato da colpa medica?

Gli avvocati dello Studio legale Stefano Gallo, sono specializzati in lesioni causate da negligenza, imprudenza o imperizia del medico e quindi anche in casi danni nella fase successiva alla chirurgia

Il risarcimento può essere ottenuto solo in presenza dei presupposti sopra descritti. Un attenta analisi del caso da parte di medici legali esperti è, perciò, fondamentale.

Lo studio legale Stefano Gallo è sito in Roma e segue i propri clienti su tutto il territorio nazionale.

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