Informazioni sul risarcimento del danno in caso di danni causati da errori nell'anestesia

L'anestesia è una componente indispensabile della chirurgia moderna che comporta, tuttavia, alcuni rischi. Non vi è alcun dubbio che, spesso, le lesioni e i decessi associati all'anestesia non sono ascrivibili a colpa del anestesista, trattandosi di complicanze inevitabili.  In alcuni casi, tuttavia, il danno alla salute o la morte del paziente sono attribuibili a colpa della struttura sanitaria sia in termini di mancanza di consenso informato che di imperizia, imprudenza e negligenza dell'anestesista.

Tipi di richieste di risarcimento danni

Le richieste di risarcimento danni verificatisi in conseguenza dell'anestesia possono essere fondate su diverse condotte censurabili dell'operatore sanitario.

• omessa informazione al paziente dei rischi associati all'anestesia
• dosaggio non corretto: dosaggi insufficienti o eccessivi di anestesia possono causare lesioni. La maggior parte delle richieste di risarcimento riguardano casi di dosaggio eccessivo. L'anestesia generale è controindicata in molti casi in cui vi sono rischi significativi per il paziente e la procedura avrebbe potuto essere eseguita facilmente ed in sicurezza in anestesia locale.
• errori di monitoraggio: può accadere che la quantità di anestesia somministrata sia appropriata, in base alle informazioni che i sanitari hanno a loro disposizione, ma che, in seguito, il paziente non venga correttamente monitorato e che eventuali complicanze non vengano trattate.
• terapia intensiva post-operatoria: gli errori associati all'anestesia possono anche verificarsi nel reparto di t.i.p.o.
• errori nell'intubazione: si illustrano, di seguito, alcuni casi di lesioni da errori nell'intubazione.
  • ripetuti tentativi di inserimento della cannula possono causare il rigonfiamento e la chiusura delle vie aeree del paziente, con conseguente interruzione dell'apporto di ossigeno e possibile arresto cardiaco. Ciò può causare danni cerebrali e morte, soprattutto se tutte le dovute contromisure non vengono prese.
  • Non riuscire a fissare correttamente il tubo endotracheale o a gonfiare il Murphy Cuff, che è stato progettato per evitare l'aspirazione di liquidi o particelle nei polmoni del ricorrente.
  • Mancata attuazione di metodi alternativi per assicurare le vie respiratorie in caso di problemi.
  • Mancata verifica della posizione del tubo nella trachea.
  • Errori nell'estubare il paziente: di solito consistenti nell'estubare il paziente troppo presto, il che rende la reintubazione difficile.

La stragrande maggioranza degli anestesisti si attiene all'alto standard di diligenza richiesto dalla loro difficile professione. Alcuni di essi, tuttavia, non lo fanno. È qui che si verificano casi di malasanità.

I casi di lesioni da anestesia presumibilmente dovuti a malasanità possono essere ricondotti a tre tipi:

(1) i casi in cui la colpa è evidente

(2) i casi in cui non sembra esserci responsabilità ma che, dopo un attento esame medico legale, presentano condotte mediche censurabili

(3) i casi in cui gli avvocati sono convinti che il pregiudizio del paziente sia causato da comportamenti scorretti - ma in cui non è possibile provare un nesso causale. In tal caso non è possibile procedere con la richiesta di risarcimento.

I casi di danni da anestesia vanno, pertanto, accuratamente analizzati da medici legali e medici specialisti al fine di capire se vi siano i presupposti del diritto al risarcimento, tenendo a mente che, spesso, le lesioni da anestesia sono da includere nel novero delle complicanze (danni elencati nel consenso informato e non risarcibili in assenza di condotte mediche censurabili).