Assistenza legale
Se pensi che tu o un tuo caro subito abbiate subito gravi danni in conseguenza di errori durante un'intubazione, contatta i nostri avvocati con esperienza in casi di errori durante procedure mediche invasive per ottenere un inquadramento del caso.
Lesioni da intubazione
Il corpo ha bisogno di ossigeno. Durante gli interventi chirurgici e le emergenze mediche potrebbe essere necessario adottare misure per garantire che sia mantenuta la capacità del paziente di ricevere ossigeno. La principale di tali misure è l'intubazione.
L'intubazione generalmente consiste nel posizionamento di un tubo di plastica flessibile nella trachea del paziente per liberare vie aeree o per ventilare i polmoni. Nonostante la prevalenza di questa procedura, possono presentarsi difficoltà che spesso sfociano in lesioni gravi o lesioni mortali.
Intubazione negligente o imperita
L'intubazione è una procedura che richiede una particolare perizia. Se il sanitario che esegue la procedura ha poca esperienza, il rischio di lesioni aumenta in modo drammatico. Se è vero che alcuni casi di intubazione sono particolarmente complessi, la maggior parte dei fallimenti nell'intubazione sono causati da semplici errori che includono:
- mancata individuazione dei punti di riferimento, inutile ritardo nell'intubazione;
- mancata valutazione corretta delle esigenze delle vie aeree del paziente;
- posizionare il tubo nell'esofago invece che nelle vie aeree;
- imperizia nell'utilizzo del laringoscopio
- imperizia nell'inserimento del tubo tracheale.
Il corpo umano può sopravvivere per molti giorni senza cibo né acqua. Ma l'ossigeno deve essere somministrato in modo uniforme in tutto il corpo. Senza di esso, possono verificarsi rapidamente danni irreversibili al cervello o la morte del paziente.
Lesioni comuni da errori nell'intubazione includono ictus, ipossia e danni ai polmoni o all'esofago o alla trachea. Inoltre, sono possibili la paralisi delle corde vocali e le lesioni ai denti e alla bocca. Se è vero che gli errori nell'intubazione possono sicuramente causare lesioni non gravi come la contusione all'esofago, i casi di malasanità da intubazione che vengono portati in tribunale, quasi sempre comportano lesioni gravi o decessi..
Chi può essere ritenuto responsabile
Una delle principali cause di infortunio è l'omessa valutazione delle caratteristiche anatomiche del paziente al fine di garantire che l'intubazione non comporti complicazioni. Altre cause di lesioni sono la mancanza di comunicazione tra il personale medico e la mancata osservanza delle linee guida di gestione delle vie aeree di emergenza.
In un ambiente ospedaliero, la colpa per imperizia viene in genere ascritta all'anestesista. Tuttavia, possono avere responsabilità nel danno da intubazione anche i medici chirurghi e gli infermieri. L'individuazione dei responsabili per le lesioni o la morte del paziente e la relativa ripartizione delle responsabilità in realtà dipende da fatti peculiari del caso di specie. Spesso più di un sanitario risulta responsabile. In ogni caso la struttura sanitaria è responsabile in solido per i danni causati dai medici che in essa operano. E' quindi buona norma effettuare la richiesta di risarcimento alla sola struttura sanitaria, la quale dopo aver effettuato il pagamento del risarcimento dei danni potrà, eventualmente, rivalersi sui medici.
Casi tipo di richieste di risarcimento per danni da intubazione
Di seguito sono riportati alcuni casi tipo di controversie riguardanti errori nella gestione delle vie aeree. E' bene tenere a mente che l'eventuale somiglianza della tua vicenda con una di quelle di seguito riportate non garantirà in alcun modo il successo della tua richiesta di risarcimento. Ogni caso ha proprie caratteristiche uniche e la vittoria della causa dipende da una molteplicità di fattori. Per capire se nel tuo caso vi siano i presupposti per ottenere il risarcimento è quindi fondamentale far analizzare la documentazione medica della vicenda a periti con esperienza in pratiche di responsabilità sanitaria.
- Un neonato viene sottoposto ad un intervento chirurgico durante il quale si procede ad'intubazione. Ad un certo punto durante la procedura si verifica un'occlusione del tubo endotracheale. Il bambino subisce quindi una carenza di ossigeno che determina un danno cerebrale con tetraplegia spastica e necessità di assistenza 24 ore su 24.
- Una donna incinta viene ammessa in ospedale per effettuare il parto. Il ginecologo ordina un taglio cesareo d'urgenza. Nel caso sorgano complicazioni, l'anestesista deve garantire vie respiratorie della donna. Tuttavia, dopo diversi tentativi di intubazione falliti, la paziente muore. I suoi prossimi congiunti citano in giudizio l'anestesista, che sostiene di aver agito nel rispetto dei protocolli medici.
- Un paziente anziano ha problemi di respirazione in ospedale. Un esame del sangue rivela acidosi respiratoria conseguente ad insufficienza respiratoria. Invece di intubarlo i medici eseguono BiPAP. La procedura non funziona e l'acidosi respiratoria del paziente peggiora. Viene quindi tentata un'intubazione. I tentativi di intubazione tuttavia falliscono: l'uomo aveva troppa aria nel suo esofago e stomaco. Non si riesce ad evitare il decesso del paziente.
- Ua donna di 50 anni ha un infarto e viene intubata con un tubo endotracheale di sette millimetri. La paziente stessa viene sottoposta a cateterizzazione e ad inserimento di stent nell'arteria destra. Quando viene estubata avverte difficoltà di respirazione. Viene quindi intubata di nuovo, ma i medici hanno problemi a causa dello spessore ridotto del colle della paziente e del restringimento della sua trachea. Così eseguono una tracheotomia aperta e inseriscono un tubo Bivona perché più lungo. I sanitari ritengono che la procedura abbia funzionato. Tuttavia, le infermiere, nel girare la paziente su un fianco, causano la fuoriuscita del tubo senza notarlo. La paziente decede per mancanza di ossigeno. La famiglia della donna rivolge una richiesta di risarcimento contro l'ospedale.
- Una donna sottoposta ad intervento chirurgico viene intubata. Tuttavia, prima di inserire il tubo endotracheale, i sanitari non effettuano un lavaggio volto ad eliminare la presenza sullo stesso di un prodotto chimico usato per la sua sterilizzazione. Dopo l'intervento chirurgico la donna subisce una grave infiammazione alla gola che provocato dalla sostanza chimica.
- Un donna di 26 anni ha un grave attacco d'asma. Il personale del 118 tenta di intubarla, ma posiziona il tubo endotracheale nell'esofago invece che nella trachea, il che si traduce nella morte della paziente. La famiglia della giovane donna rivolge alla struttura sanitaria una richiesta di risarcimento affermando che la radiografia effettuata in PS dimostrava che l'intubazione della paziente era stata effettuata nell'esofago e nello stomaco anziché nella trachea.
- Una donna di 31 anni muore di arresto respiratorio dopo aver subito un intervento chirurgico. L'intervento era stato eseguito per un ernia del disco. Si trattava dunque di una procedura che certamente comporta dei rischi ma per la quale non ci si aspetta di poter morire. Gli anestesisti della struttura sanitaria hanno avuto difficoltà nell'intubazione la donna la quale, di conseguenza, ha avuto delle difficoltà respiratorie sino ad andare in arresto respiratorio. I medici hanno tentato una tracheotomia senza alcun risultato. Nella lettera di richiesta di risarcimento la famiglia della defunta ha sostenuto che i medici sono stati imperiti nel non assicurare uno scarico adeguato al sito chirurgico e la nel non eseguire una corretta intubazione e nel non essere riusciti a rispondere all'arresto respiratorio tempestivamente.
Otteni una consulenza gratuita dallo Studio Stefano Gallo
I casi di malasanità sono spesso complessi. Possono essere particolarmente complessi nel caso coinvolgano una procedura di intubazione. Se avete bisogno di capire se nel vostro caso siano presenti i presupposti per il risarcimento, chiama GRDLEX o otteni una consulenza gratuita online.
Danni risarcibili
Se, a causa di errori durante l’intervento chirurgico o dell’assenza di consenso informato hai subito una lesione di tipo permanente, saranno risarcibili i seguenti danni:
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Danno alla salute: l’importo è direttamente proporzionale al punteggio di invalidità permanente associato dal medico legale alla lesione subita dal paziente ed inversamente proporzionale alla sue età. In altre parole, più la lesione sarà grave e più l’età sarà bassa, più l’importo del risarcimento del danno sarà elevato.
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Danno economico per la diminuzione della capacità di produrre reddito: si tratta della perdita della capacità di produrre reddito da parte del soggetto affetto dalla lesione. L’importo di tale danno sarà pari alla diminuzione reddituale subita dal paziente in conseguenza della lesione subita.
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Danno economico per spese mediche future: si tratta delle spese che il soggetto affetto della lesione dovrà sostenere per terapie od interventi riparatori.
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Danno esistenziale: è il danno, stabilito dal giudice in via equitativa, conseguente alla compromissione della vita di relazione subita dal paziente in seguito alla lesione.
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Danno morale: è il danno conseguente al dolore patito dal paziente in conseguenza della lesione subita
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Danno economico, danno esistenziale e danno morale dei prossimi congiunti (genitori, coniuge, fratelli)
Pensi che il danno subito da te o da un tuo parente sia stato causato da colpa medica?
Gli avvocati dello Studio legale Stefano Gallo, sono specializzati in lesioni causate da negligenza, imprudenza o imperizia del medico e quindi anche in casi danni da errori nell'intubazione. Contatta il nostro studio per ottenere un inquadramento medico legale del tuo caso.
Il risarcimento può essere ottenuto sono se vi siano i presupposti sopra descritti. Un attenta analisi del caso da parte di medici legali esperti è, perciò, fondamentale.
Lo studio legale Stefano Gallo è sito in Roma e segue i propri clienti su tutto il territorio nazionale.