Tutte le procedure chirurgiche, dalle più banali a quelle più complesse, devono essere considerate potenzialmente pericolose. Nonostante ci si aspetti che tutto vada per il meglio
I pazienti che soffrono di tetraplegia hanno una paralisi di tutti e quattro gli arti. I pazienti possono sviluppare tetraplegia durante il parto, un incidente stradale, un infortunio sul lavoro o un'altra lesione traumatica.
Esistono purtroppo casi in cui l’intervento chirurgico o altri trattamenti medici, se mal eseguiti, possono causare tetraplegia o paraplegia.
Nel caso il paziente sia diventato tetraplegico o paraplegico a seguito di un intervento chirurgico è opportuno rivolgersi ad un avvocato specializzato in malasanità per capire se siano stati commessi errori medici.
"Medicina difensiva" è un concetto creato dal settore assicurativo medico per descrivere una tendenza dei medici a prescrivere esami e trattamenti "non necessari" ad i pazienti in conseguenza ad un contenzioso per responsabilità medica "fuori controllo". La realtà della medicina difensiva, tuttavia, sembrerebbe essere qualcosa di completamente diverso.
Nell'estate del 2012, il Journal of Empirical Legal Studies ha pubblicato uno studio completo eseguito su tutti gli Stati Uniti (la nazione in cui le azioni legali per malasanità sono storicamente più frequenti) che dimostra che la spesa sanitaria - il numero di test e procedure ordinati per paziente - non è stato affatto influenzata dalla forte diminuzione del contenzioso determinata dalla riforma legislativa in tema di danni alla persona.
La chirurgia tradizionale comporta l’esposizione di organi addominali e pelvici attraverso una singola incisione di grandi dimensioni. Questo approccio, noto come laparotomia aperta, offre una visione ampia dei contenuti addominali. La laparotomia aperta è ancora eseguita in determinate situazioni ed è stato l’unico approccio chirurgico fino a quando nel 1985 è stata eseguita il prima
Le procedure volte ad ottenere il risarcimento del danno per responsabilità in medicina sono particolarmente complesse. L’avvocato deve integrare la storia medica del paziente e i dettagli del caso con valutazioni effettuate non solo dal medico legale ma anche e soprattutto dal medico specializzato nella branca della medicina implicata nel caso concreto. La valutazione del
In Italia si registrano circa 100.000 nuovi casi di calcoli renali all’anno. La fascia d’età esposta al maggior rischio è quella compresa tra i 30 e i 50 anni. Le recidive sono molto frequenti: si verificano in una percentuale che varia, a seconda degli studi, dal 25 al 50% dei casi dopo 5 anni. Sebbene
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