Esami ed analisi in gravidanza

Non appena sa di essere incinta, a volte anche nel periodo precedente, la donna deve effettuare delle visite prenatali e sottoporsi a una serie di test per monitorare il suo stato di salute e quello del bambino. Alcuni esami prenatali verranno ripetuti durante tutta la gravidanza, mentre altri saranno eseguiti una o più volte durante la gestazione, a seconda delle necessità.

Il medico determinerà quali sono gli esami da prescrivere e quando, modificando eventualmente questo programma durante la gravidanza in caso di necessità. A seconda dell’età materna o di altri fattori di rischio, il medico può richiedere anche test aggiuntivi, alcuni dei quali necessari per diagnosticare tempestivamente alcune condizioni prima che si verifichino. Gli screening per la sindrome di Down, per esempio, sono facoltativi e come ogni procedura medica è diritto della madre chiedere il perché viene eseguito un determinato test nonché i suoi benefici e rischi.

Ecografie

Le ecografie sono l’esame generalmente eseguito in gravidanza per monitorare lo stato della gravidanza e la salute generale del bambino. Il medico mette del gel sulla pancia della madre e preme una sonda ad ultrasuoni sull’addome. Le onde sonore ad alta frequenza mostrano l'immagine del feto all'interno dell'utero.

L'ecografia viene utilizzata per verificare:

  • La posizione della placenta e del cordone ombelicale
  • Le dimensioni, il movimento, la respirazione, la posizione e la frequenza cardiaca del feto
  • La quantità di liquido amniotico
  • Se la donna ha gemelli o multipli
  • La crescita del bambino ed eventuali anomalie materne o fetali
  • Se la gravidanza è ectopica o molare
  • Da quanto tempo la donna è incinta e la data prevista per il parto

Gli ultrasuoni vengono eseguiti una o più volte a secondo della necessità e in caso di emergenza. Se la gravidanza procede senza complicazioni e la madre non presenta fattori di rischio, potrebbero non essere necessarie ulteriori ecografie.

Screening del primo e secondo trimestre e test del sangue materno

Questi screening hanno lo scopo di quantificare la probabilità che il feto abbia una patologia cromosomica, sindrome di Down e sindrome di Edward incluse. I cromosomi sono le strutture presenti in ogni cellula che contengono materiale genetico. A volte, ai cromosomi manca una parte o presentano alcune anomalie, conseguenza di errori avvenuti durante la divisione cellulare o in caso di esposizione materna a sostanze nocive.

Questi test possono anche rilevare altre anomalie, come difetti cardiaci o difetti nella chiusura del tubo neurale come la spina bifida o anomalie nella formazione del cervello, del midollo spinale e della colonna vertebrale. La spina bifida, ad esempio, si verifica quando il midollo spinale, ricco di neuroni, non è completamente racchiuso nelle vertebre e nelle membrane della colonna vertebrale.

Negli screening del primo trimestre, viene utilizzata l'ecografia per esaminare la parte posteriore del collo e del naso del bambino. Un accumulo di liquido o la mancanza di un osso nasale suggeriscono la possibilità di un problema. Nel secondo trimestre, il medico esegue vari esami del sangue, verificando eventuali anomalie nei livelli ormonali e proteici.

Test genetici

Questi test vengono utilizzati per confermare anomalie genetiche e difetti congeniti e sono per lo più suggeriti alle madri con gravidanza a rischio, categoria che include le donne di 35 anni o più, che hanno una predisposizione genetica o che hanno già avuto un figlio con un difetto congenito.

Il prelievo dei villi coriali (villocentesi) è un test che permette di esaminare il tessuto della placenta e rilevare condizioni come la sindrome di Down e la fibrosi cistica. In questo test, i medici inseriscono nell’utero un tubicino attraverso la cervice o un ago sottile attraverso la pancia per estrarre un pezzo di tessuto dalla placenta che viene poi inviato a un laboratorio per l'analisi.

Anche l'amniocentesi permette di diagnosticare condizioni come la sindrome di Downla spina bifida. Il medico inserisce un ago attraverso la pancia nel sacco amniotico ed estrae un campione del liquido al suo interno per poi analizzarlo.

La curva glicemica

Il diabete gestazionale colpisce circa il 10% delle donne durante la gravidanza. Il diabete è una condizione nella quale il corpo non riesce a metabolizzare correttamente lo zucchero assunto con l’alimentazione. Un livello elevato di zucchero nel sangue può essere pericoloso poiché causa di affaticamento, perdita di peso, mal di testa e altre condizioni più gravi.

Generalmente il medico prescrive alla donna incinta di effettuare la curva glicemica dopo circa 27 settimane di gravidanza; il test consiste nel far bere alla donna una bevanda molto zuccherata per poi misurare come l’organismo risponde all’aumento di zucchero nel sangue dopo un’ora dall’assunzione. Se il livello di zucchero rimane elevato la madre potrebbe avere il diabete gestazionale. In tal caso, i medici eseguiranno una versione con tempistiche più lunghe del test per confermare la diagnosi.

Coltura dello streptococco del gruppo B

Intorno alla 36a settimana di gravidanza, i medici eseguono sulla madre tamponi vaginali e anali per escludere la presenza di batteri dello streptococco del gruppo B, causa di polmonite o infezioni gravi nel neonato dopo aver attraversato il canale del parto. Per escludere infezioni delle vie urinarie viene generalmente eseguito anche l'esame delle urine.

Lo streptococco del gruppo B è presente in un quarto di tutte le donne sane; per questo il test è eseguito di routine su tutte le donne incinte. Coloro che risultano positive verranno trattate con antibiotici per ridurre il rischio che i bambini sviluppino un’infezione.

Monitoraggio fetale

Durante il parto lo stato di salute del bambino è monitorato costantemente per diagnosticare precocemente eventuali sofferenze fetali. Questo viene fatto utilizzando un “trasduttore a ultrasuoni” che viene legato all’addome della madre per registrare il battito cardiaco del feto visualizzandolo su un monitor. Il monitoraggio fetale viene effettuato anche prima del travaglio e del parto ed è una procedura di routine in ogni controllo prenatale. Il medico può ascoltare la frequenza cardiaca del feto anche attraverso uno stetoscopio o utilizzando un dispositivo Doppler a ultrasuoni.

Test di non stress fetale

Verso la fine della gravidanza, i medici possono eseguire anche il test non stressante utilizzato per determinare se il bambino è in sofferenza. Questo test è necessario in caso di gravidanza ad alto rischio o se la madre è preoccupata per la salute del bambino (in caso di emorragie vaginali o se il bambino non si muove come al solito). Intorno alla pancia della madre viene posizionata una cintura che monitora i movimenti misurando la frequenza cardiaca fetale. In caso di movimenti rari o assenti è necessario intervenire in emergenza poiché il bambino potrebbe essere in ipossia.

Gravidanza ad alto rischio

Una gravidanza è considerata ad alto rischio quando la madre:

  • Ha meno di 17 anni o più di 35
  • Ha diabete, problemi cardiaci, renali o polmonari, una malattia sessualmente trasmissibile, HIV o pressione alta
  • Ha già avuto complicazioni nella gravidanza precedente
  • Ha una storia familiare che aumenta il rischio di difetti alla nascita
  • Sviluppa una condizione medica durante la gravidanza
  • Soffre di preeclampsia: pressione alta in gravidanza
  • Ha il diabete gestazionale: anomalie nella regolazione dei livelli di zucchero nel sangue in gravidanza
  • Una gravidanza è ad alto rischio anche quando si verificano problemi come:
  • Parto prematuro
  • Parto gemellare e plurigemellare
  • Placenta previa: quando la placenta copre la cervice
  • Problemi fetali: problemi nello sviluppo del feto

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