Stent cardiaco: quando è inutile (e dannoso)

L’applicazione di stent cardiaci è stata praticata per decenni in pazienti con arterie ostruite. Tale procedimento richiede un intervento chirurgico con sedazione e comporta dei rischi.

Negli ultimi anni diversi studi hanno dimostrato che spesso l’applicazione di stent cardiaci non è necessaria in quanto non peggiora né migliora la salute cardiaca dei pazienti. In caso di lesioni subite dopo il posizionamento di uno stent cardiaco con necessario, il paziente può richiedere un risarcimento.

Stent non necessario

Per decenni si è pensato che l’applicazione di uno stent cardiaco potesse aiutare i pazienti con arterie ostruite aumentando il flusso di sangue al cuore.

Il problema è che il posizionamento di uno stent cardiaco può essere rischioso in quanto richiede un intervento chirurgico in sedazione.

Studi recenti hanno dimostrato che l’applicazione di uno stent, spesso, non peggiora né migliore la salute cardiaca del paziente. Il posizionamento di uno stent cardiaco comporta diversi rischi, tra i quali la formazione di coaguli di sangue, la perforazione di arterie, reazioni allergiche e infezioni.

Studi scientifici sulla ultilità / inutilità dello stent

Uno studio pubblicato nel 2018 ha rilevato che gli stent cardiaci sono inutili per la maggior parte dei pazienti con malattia coronarica stabile.

Molte persone soffrono di una condizione cardiaca chiamata angina che provoca dolore toracico causato da arterie ostruite che limitano il flusso di sangue e ossigeno al cuore. Per decenni i cardiochirurghi hanno inserito stent nelle arterie bloccate per mantenere teoricamente aperto il vaso sanguigno e riportare il flusso di sangue e ossigeno a livelli normali.

Molti pazienti riferiscono di sentirsi meglio dopo il posizionamento dello stent cardiaco; tuttavia, studi hanno scoperto che gli stent non hanno alcun impatto significativo sulla prevenzione di attacchi cardiaci o decessi in pazienti con malattia coronarica.

Nel 2007 è stato pubblicato sul The New England Journal of Medicine uno studio controllato randomizzato in cui i ricercatori hanno raccolto e analizzato i dati di 2300 pazienti con malattia coronarica significativa e con ridotto flusso sanguigno al cuore. In modo assolutamente casuale ad alcuni pazienti è stata assegnata una terapia farmacologica ed è stato inserito uno stent cardiaco, mentre altri sono stati sottoposti a sola terapia medica. Ogni paziente è stato monitorato negli anni successivi: coloro ai quali era stato impiantato uno stent non hanno mostrato una riduzione significativa di attacchi cardiaci o morte rispetto a coloro che avevano ricevuto la sola terapia farmacologica.

Negli anni successivi sono stati condotti altri tre studi che hanno esaminato pazienti stabili dopo un attacco di cuore e cinque studi che hanno monitorato pazienti con angina o ischemia ma che non avevano mai avuto un attacco di cuore.

Nel 2012 i risultati di questi studi sono stati pubblicati sulla rivista JAMA Internal Medicine dimostrando che gli stent non hanno alcun beneficio rispetto alla terapia farmacologica nel prevenire attacchi di cuore o morte nei pazienti con malattia coronarica stabile. Molti cardiologi hanno accolto con scettiscismo tali risultati; per questo sono stati condotti ulteriori studi per valutare un possibile effetto placebo dell’applicazione dello stent utilizzando un "controllo fittizio" per far sì che i pazienti non potessero sapere se fosse stato inserito loro o meno uno stent. I risultati dello studio sono stati pubblicati indicando chiaramente l’assenza di differenze significative nei risultati tra coloro che avevano effettivamente ricevuto uno stent e gli altri.

Qual è la percentuale di stent cardiaci non necessari?

Uno studio pubblicato da The Journal of American Medical Association nel 2011 ha rilevato che nel 44% dei casi analizzati i medici non hanno proposto al paziente terapia farmacologica o cambiamento nello stile di vita prima di eseguire l’applicazione di uno stent cardiaco e che solo il 50% di questi stent erano "appropriati" mentre il 12% erano "inappropriati".

Risarcimento del danno

Il paziente che è stato sottoposto a posizionamento di uno stent cardiaco può richiedere un risarcimento nel caso in cui:

  • Subisce un attacco di cuore o la morte dopo il posizionamento di uno stent cardiaco non necessario
  • Soffre di una diminuzione della qualità della vita a causa di lesioni legate al posizionamento dello stent cardiaco
  • Non sono state offerte alternative meno rischiose come l’assunzione di farmaci o cambiamenti nello stile di vita

È possibile contattare un avvocato esperto di negligenza medica il prima possibile nel caso si verifichi uno dei casi sopra descritti.

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