Se il tracciato cardiotocografico indicante sofferenza fetale non migliora è necessario attuare una tecnica di parto anticipato, come il taglio cesareo d'urgenza, per evitare encefalopatia ipossico-ischemica e paralisi cerebrale infantile.
L’avv. Stefano Gallo, con l’aiuto dei suoi consulenti medici e collaboratori legali, ha fatto fatto ottenere un risarcimento di Euro 2.250.000 alla famiglia di una bambina rimasta disabile a causa di mancanza di ossigeno durante il parto, avvenuto presso una nota struttura sanitaria di Roma.
ll danno cerebrale era stato causato da imperizia, imprudenza e negligenza medica, ed in particolare da errori nella valutazione del tracciato cardiotocografico (il quale indicava una grave sofferenza fetale), da omessa esecuzione del taglio cesareo d’urgenza e da uso non corretto della ventosa ostetrica.
Un taglio cesareo tempestivo avrebbe potuto consentire alla bambina di respirare con i propri polmoni e di ricevere l’ossigeno che non riusciva ad ottenere in utero. Avrebbe, pertanto, molto probabilmente, evitato il danno.