Danni cerebrali neonato: risarcimento

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Danni cerebrali al neonato: sintesi dell'articolo

Il cervello è l’organo più importante del corpo umano e, allo stesso tempo, il più delicato.

I danni cerebrali che un neonato può subire al momento del parto sono numerosi ed includono:

  • encefalopatia ipossico-ischemica
  • emorragie ed ematomi cerebrali del neonato
  • l’idrocefalo etc.

Le conseguenze e le prognosi di gravità, a seconda del tipo di lesione possono essere molto differenti tra loro.

Le cause possono essere molteplici e comprendono sia negligenza medica nel momento del travaglio e del parto, così come infezioni materne non diagnosticate o non accuratamente trattate.

Lo scopo del risarcimento per malasanità

La sicurezza economica del bambino anche quando i genitori non ci saranno più

I danni cerebrali al neonato originano in buona sostanza dalla morte delle cellule cerebrali del neonato stesso. Dato che queste cellule sono incapaci di rigenerarsi, la lesione sarà permanente.

A seconda della gravità della lesione potrebbero verificarsi nel bambino compromissioni funzionali da lievi (disturbo del linguaggio, ADHD) a gravi (autismo o paralisi cerebrale infantile, anche nella forma della tetraparesi spastica).

Se la causa (mancanza di ossigeno, traumi, emorragie ecc.) che ha determinato il danno cerebrale del bambino era evitabile, la famiglia ha diritto al risarcimento dei danni.

Il risarcimento ha in primo luogo la funzione di consentire che al bambino venga prestata l'assistenza di cui avrà bisogno per tutta la vita, soprattutto nel periodo in cui i suoi genitori non ci saranno più.

Esempio di risarcimento ottenuto

€ 2.7 MILIONI

Caso di due neonati gemelli affetti entrambi da un grave danno cerebrale (denominato kernittero).

I sanitari che avevano assistito i bambini dopo il parto avevano omesso di trattare tempestivamente e correttamente gli elevati livelli ematici di bilirubina (ittero) di cui i neonati stessi erano affetti.

Gli alti livelli di birilubina, non trattati, causavano nei bambini Kernittero e gravi problemi cognitivi e motori rientranti nella condizione della paralisi cerebrale infantile.

Esempio di risarcimento ottenuto

€ 1.8 MILIONI

Caso di un neonato affetto da encefalopatia-ipossico ischemica perinatale.

I sanitari, durante il travaglio di parto omettevano di considerare che la gravidanza era "ad alto rischio" ed imprudentemente eseguivano un monitoraggio CTG saltuario, che non rilevava la sofferenza fetale.

I sanitari omettevano pertanto di eseguire un cesareo d'urgenza. Il bambino, che alla nascita doveva essere rianimato e trasportato in TIN, è ora affetto da tetraparesi spastica.

Esempio di risarcimento ottenuto

€ 1.3 MILIONI

Caso di un neonato colpito da encefalopatia ipossico-ischemica durante il parto.

Nonostante la sofferenza fetale rilevabile dal tracciato, i sanitari  omettevano di ordinare ed eseguire tempestivamente il parto cesareo, prolungando ed aggravando la carenza dell'apporto di ossigeno al bambino.

Il bambino, nato con una grave acidosi e sottoposto ad ipotermia, è ora affetto da paralisi cerebrale infantile di tipo tetraparetico spastico.

Per quali danni si può ottenere il risarcimento

Al termine della causa conto l'ospedale, è possibile ottenere il risarcimento per i danni seguenti:

  • Danno alla salute del bambino: importo pari a circa il massimo liquidabile in base alle tabelle sul risarcimento del danno, con aumento per danno esistenziale.
  • Danno morale del bambino: importo pari circa 1/3 del danno alla salute
  • Danno alla salute dei genitori: deve essere provato mediante documentazione medica che attesti un trattamento di tipi psichiatrico (per disturbi da stress post-traumatico, rifiuto psicologico alla procreazione ecc). E' di importo variabile
  • Danno morale ed esistenziale dei genitori: di importo pari a circa la metà del danno morale ed esistenziale liquidato al bambino.
  • Perdita di capacità lavorativa del bambino (perdita della capacità di produrre reddito): l'importo è pari a circa 1/ dell'importo della pensione sociale in relazione alla regione di appartenenza
  • Spese per assistenza dei genitori (spese future per la cura ed assistenza del figlio): l'importo è spesso pari o maggiore quello dei danni liquidabili per il bambino

Encefalopatia ipossico-ischemica

L'encefalopatia ipossico-ischemica è uno dei tipi più gravi e pericolosi tra le lesioni alla nascita. E' causata dalla mancanza nel feto dell'apporto sufficiente di sangue e ossigeno.

Tutte le cellule del corpo umano richiedono una circolazione costante di ossigeno e sangue per sopravvivere. Quando l'apporto di ossigeno viene interrotto, anche solo per un breve periodo (ipossia), le cellule degli organi, compresi i neuroni, vengono danneggiate e muoiono.

Il cervello è particolarmente vulnerabile all'ipossia per due semplici motivi: in primo luogo, il cervello richiede molto più ossigeno e sangue di qualsiasi altro organo del corpo; in secondo luogo, a differenza delle altre cellule del corpo, quelle cerebrali, una volta danneggiate, non possono essere rimpiazzate.

Ciò significa che il danno al cervello sarà permanente.

L'interruzione o la limitazione dell’apporto di sangue e ossigeno al cervello di un bambino può essere causata da una serie di complicazioni durante il travaglio e il parto.

L'encefalopatia ischemica ipossica si verifica solo in 2,5 su 1.000 nati vivi, ma rappresenta il 23% di tutti i decessi neonatali nel mondo. Tra il 40 e il 60% dei bambini affetti da encefalopatia ischemica ipossica muoiono o soffrono di gravi disabilità mentali.

Attualmente le opzioni disponibili per il trattamento dell'encefalopatia ischemica ipossica sono molto limitate e mirano principalmente alla prevenzione di ulteriori danni.

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Leucomalacia periventricolare

La leucomalacia periventricolare è un tipo specifico di lesione cerebrale che si verifica nei neonati prematuri e causa frequentemente paralisi cerebrale infantile ed epilessia.

Questa condizione si verifica quando la "materia bianca" presente intorno ai ventricoli cerebrali viene danneggiata e muore determinando la formazione di cavità cerebrali che si riempiono di liquido. Normalmente la “materia bianca” del cervello facilita la trasmissione degli impulsi e protegge il tessuto cerebrale; la sua degradazione in seguito a leucomalacia periventricolare può causare epilessia, paralisi cerebrale e ritardo nello sviluppo.

Si ritiene che una delle cause principali di questa condizione sia la riduzione dell'ossigeno e della circolazione sanguigna nel cervello in via di sviluppo del feto durante la gravidanza.

Nelle prime fasi dello sviluppo, i ventricoli cerebrali del bambino sono particolarmente vulnerabili alle lesioni che possono verificarsi in seguito a interruzioni del normale apporto di ossigeno, sangue e sostanze nutritive dalla madre al bambino.

La leucomalacia periventricolare può essere causata anche da infezioni delle membrane fetali come la corioamnionite e altri tipi di infezione materna che interrompono l'apporto di ossigeno e sangue al bambino.

Spesso questa lesione cerebrale fetale causa paralisi cerebrale infantile e disturbi neurologici correlati; anche in assenza di paralisi cerebrale può comunque essere causa di ritardi nello sviluppo e altri sintomi.

Idrocefalo

L'idrocefalo è un tipo molto grave di lesione cerebrale che si verifica quando il liquido cerebrospinale si riversa nelle cavità ventricolari del cervello.

L'idrocefalo è comunemente osservato nei neonati in seguito a un trauma causato alla testa durante il parto ma può anche essere determinato da anomalie cromosomiche, in particolare l'idrocefalo legato all'X, descritto per la prima volta nel 1949 e oggetto di numerosi articoli di riviste mediche negli ultimi 65 anni.

Il prefisso "idro" significa acqua e "cefalo" si riferisce al cervello; idrocefalo significa letteralmente "acqua nel cervello".

Naturalmente, non è "acqua" che inonda il cervello, ma piuttosto il liquido cerebrospinale, un fluido che viene regolarmente prodotto all'interno dei ventricoli cerebrali e rilasciato nel cervello e nel midollo spinale prima di essere assorbito nel flusso sanguigno.

L'idrocefalo si verifica quando il normale deflusso del liquido cerebrospinale viene bloccato causando un accumulo di fluido all'interno dei ventricoli. Man mano che il liquido cerebrospinale si accumula, si riversa nelle cavità del ventricolo provocando un aumento della pressione interna.

L'idrocefalo è spesso causato da un trauma esterno subito dal cranio del bambino durante il parto. Spesso, infatti, l’applicazione di una pressione o di una forza eccessiva sulla testa del bambino durante il travaglio e il parto, danneggiano i tessuti rompendo i vasi sanguigni interni al cervello. L'infiammazione che ne consegue può bloccare la circolazione del liquido cerebrospinale causandone un accumulo.

Sebbene l'idrocefalo traumatico si manifesti spesso in un contesto di emorragia intracranica e sia più spesso una complicazione successiva al parto, la letteratura medica riporta chiaramente casi di idrocefalo traumatico che si sviluppano entro poche ore dalla lesione cerebrale anche in assenza di emorragia intracranica.

Caput succedaneum

Il caput succedaneum è una condizione medica che comporta gonfiore intorno alla testa e al cuoio capelluto di un neonato.

Durante il parto vaginale, la testa del bambino è sottoposta a forti pressioni esterne che possono derivare dalla compressione naturale mentre la testa passa attraverso il canale del parto o dall’azione dei sanitari. Ad esempio, l'uso del forcipe o della ventosa ostetrica per veicolare un bambino attraverso il canale del parto possono causare una eccessiva pressione sulla testa che può causare un gonfiore definito capo succedaneo.

Questa condizione, in realtà, è abbastanza comune e di solito non è causa di lesione cerebrale o di altre gravi condizioni mediche.

I casi lievi di caput succedaneum sono in realtà abbastanza comuni e di solito si risolvono da soli senza danni a lungo termine.

Tuttavia, questa condizione può aumentare l’incidenza e i rischi legati ad altre patologie come l'ittero infantile. Inoltre, se il gonfiore associato al capo succedaneo non si risolve da solo, può potenzialmente portare a problematiche che causano danni cerebrali.

Kernittero

Il kernittero è un tipo molto grave di danno cerebrale infantile che può derivare da ittero infantile non diagnosticato o non correttamente gestito dopo la nascita. È causato da livelli eccessivi di bilirubina, una sostanza naturalmente presente nel corpo in seguito alla degradazione dell’emoglobina.

Un accumulo eccessivo di bilirubina nel sangue può causare tossicità. I neonati hanno un fegato non completamente sviluppato: questo li rende particolarmente vulnerabili all’ittero infantile, una condizione che riguarda circa il 60-80% di tutti i neonati.

Il sintomo più visibile dell'ittero è una tinta giallastra nelle aree bianche degli occhi. Nella maggior parte dei casi, questa condizione scompare abbastanza rapidamente quando il fegato del bambino inizia a recuperare, mentre nei casi più gravi può essere necessaria la fototerapia per stimolare la metabolizzazione della bilirubina Nei casi estremi possono essere necessari altri trattamenti come le trasfusioni di sangue.

Sia il monitoraggio che una gestione adeguata dell'ittero infantile sono molto importanti poiché se i casi più gravi di ittero non vengono identificati e gestiti in modo appropriato, gli alti livelli di bilirubina possono causare il kernittero.

A volte, data l’elevata frequenza dell’ittero infantile nei neonati, i medici sottovalutano tale condizione. Ma mentre l'ittero infantile, anche nei casi più gravi, può oggi essere trattato efficacemente, il kernittero, che si verifica in seguito a ittero non trattato, può causare un danno al cervello che non può essere recuperato.

Quali sono le cause di danni cerebrali al neonato?

I danni cerebrali ai bambini possono verificarsi durante la gravidanza, il travaglio e il parto o subito dopo la nascita.

La lesione al cervello può essere il risultato di un trauma esterno alla testa o determinato dall’interruzione dell’apporto di ossigeno e di sangue al cervello del bambino.

Di seguito è riportata una panoramica delle cause principali delle lesioni cerebrali infantili durante la gravidanza e il parto.

Mancanza di di ossigeno

La mancanza di ossigeno nel cervello del bambino è la principale causa di lesioni cerebrali infantili durante la gravidanza o il parto.

Il cervello necessita di un apporto costante di ossigeno e di sostanze nutritive per sopravvivere. Questo è normalmente fornito dalla circolazione del sangue ossigenato e se qualcosa interrompe il flusso, le cellule del cervello muoiono in brevissimo tempo.

La privazione di ossigeno al cervello si presenta in 2 forme: ipossia e anossia. L'ipossia si verifica quando la quantità di ossigeno subisce una pericolosa diminuzione, mentre l'anossia comporta una totale mancanza di ossigeno.

L'ipossia e l'anossia possono derivare da una serie di complicazioni diverse, tra cui:

  • Problemi del cordone ombelicale: se il cordone ombelicale si attorciglia, si comprime o si danneggia in altro modo durante il parto può ridurre o addirittura interrompere il flusso di sangue ossigenato al bambino.
  • Distacco di placenta: un distacco di placenta è un evento prenatale in cui la placenta si stacca prematuramente dall'utero. Quando ciò si verifica, l'apporto di ossigeno e sangue al bambino può essere gravemente compromesso; spesso è necessario un taglio cesareo d'urgenza.
  • Salute della gestante: alcune condizioni di salute materna, come la pressione sanguigna bassa e gravi malattie respiratorie, possono potenzialmente limitare l'apporto di ossigeno dalla madre al bambino.
  • Trauma durante il parto: un passaggio prolungato e difficile attraverso il canale del parto durante il parto vaginale può talvolta causare l'interruzione dell'apporto di ossigeno al bambino.

Infezioni in gravidanza

Le infezioni della gestante sono una complicanza comune durante la gravidanza. Se non adeguatamente diagnosticate e trattate, queste possono causare danni al cervello del bambino.

Il danno cerebrale da infezione materna si verifica in genere durante il travaglio e il parto o nelle ultime fasi della gravidanza. I tipi comuni di infezione materna che possono potenzialmente portare a danni cerebrali infantili includono:

  • Corioamnionite: nota anche come infezione intra-amniotica, è un tipo di infezione batterica che può interessare il liquido amniotico e/o le membrane fetali. La corioamnionite inizia spesso con un'infezione vaginale non trattata; successivamente i batteri migrano verso l'alto interessando il liquido amniotico. Anche la rottura prematura della membrana può portare a corioamnionite.
  • Toxoplasmosi: le infezioni da toxoplasmosi sono causate dal Toxoplasma gondii, un parassita molto comune che vive nella carne cruda e nel suolo. La maggior parte delle persone è infettato da questo parassita, ma il sistema immunitario ne impedisce la diffusione. I sistemi immunitari delle donne in gravidanza, invece, sono meno efficaci nel bloccare questo parassita e sono quindi più suscettibili a un'infezione da toxoplasmosi che poi può essere trasferita al bambino. La toxoplasmosi oculare, per esempio, può causare lesioni agli occhi che possono portare a disturbi visivi o addirittura cecità. I sintomi più comuni della toxoplasmosi oculare sono miodesopsie e visione offuscata.

Premio Avvocato 2019 settore Risarcimento Danni

stefano-gallo-miglior-avvocato-risarcimento-danniL'avv. Stefano Gallo è stato vincitore del premio "Le Fonti Awards" come Avvocato dell'anno Risarcimento Danni 2019 

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