Le procedure volte ad ottenere il risarcimento del danno per responsabilità in medicina sono particolarmente complesse. L'avvocato deve integrare la storia medica del paziente e i dettagli del caso con valutazioni effettuate non solo dal medico legale ma anche e soprattutto dal medico specializzato nella branca della medicina implicata nel caso concreto. La valutazione del medico legale e del medico specialista dovrà illustrare i profili di colpa medica, individuare il nesso causale con il danno patito dal paziente, facendo attenzione al concorso di eventuali cause estranee alla condotta medica, e procedere alla quantificazione di tale danno avendo riguardo al solo danno causato dalla condotta medica censurabile. Si tratta di un compito arduo in quanto considerato il vasto numero di specializzazioni mediche. L'American Board of Specialties Medical (ABMS) attesta oltre 130 specialità e sottospecialità. È semplicemente inconcepibile che un avvocato acquisisca la conoscenza dello standard di cura in ogni specialità e sottospecialità necessarie per portare avanti un caso di negligenza medica.
La soluzione di questo problema consiste nell'affiancare all'avvocato il medico legale e, soprattutto, il medico specialista. Un esperto sufficientemente competente nel suo campo è in grado di elaborare le complessità del caso e valutare se siano stati seguiti gli standard attuali dell'arte medica..
Una branca della medicina nota per l'alta incidenza di casi di negligenza medica è la neurochirurgia. Ciò è probabilmente dovuto alla complessità intrinseca e alla natura ad alto rischio della pratica medica. Infatti, il New England Journal of Medicine ha pubblicato uno studio del 2011 che ha scoperto che mentre quasi ogni medico affronterà almeno una denuncia per responsabilità professionale nella sua carriera, i neurochirurghi hanno, rispetto a patologi e pediatri, molte più probabilità ricevere una domanda di risarcimento.
L'avvocato che assista il cliente per un caso relativo alla neurochirurgia dovrà determinare come procedere con il reclutamento di un esperto in neurochirurgia avendo riguardo, se possibile, alle relative sottospecialità. Una sottospecialità è la Chirurgia Neurologica Pediatrica. Altre aree di subpecializzazione nella neurochirurgia includono Cerebrovascolare, Funzionale, Spinale, Traumatologica, Neuroradiologia Interventistica / Neurochirurgia Endovascolare. Il neurochirurgo scelto come perito per la revisione di un caso dovrebbe essere esperto nell'area di interesse del caso stesso. Il tipico neurochirurgo generale può indulgere nella maggior parte delle aree specialistiche.
A causa della natura stessa dell'intervento avente ad oggetto il sistema nervoso umano, il margine di errore è molto piccolo. Purtroppo, i tassi di ottimo e buon risultato sono altrettanto bassi. Questa è una realtà devastante, poiché le pratiche sottostanti possono portare a risultati indesiderabili e dannosi. Tale negligenza neurochirurgica è spesso irreversibile e debilitante.
Un buon perito neurochirurgico dovrebbe presentare all'avvocato richiedente un'analisi imparziale e scientifica del caso. Un'informazione onesta e dettagliata da parte del perito consentirà all'avvocato di avere una migliore comprensione delle chance di successo dell'azione legale. La perizia dovrebbe essere in grado di determinare se si è verificata la negligenza e/o imperizia e/o imprudenza e contemporaneamente illustrare eventuali argomentazioni difensive utilizzabili dai periti della controparte.
Esiste quasi sempre un'argomentazione difensiva per una procedura medica o tecnica eseguita in neurochirurgia. Il campo è caratterizzato da ambiguità, con quasi tutti gli scenari clinici con più approcci accettati e decisioni "borderline". Certamente gli atti negligenti si verificano. Ci sono evidenti casi di negligenza neurochirurgica, come ad esempio quelli in cui il chirurgo lascia una spugna di cotone nel corpo del paziente. Tuttavia, questi casi sono rari. La situazione tipica si riferisce solitamente ad un'operazione spinale in cui una vite malposizionata provoca sintomi postoperatori immediati. Poi il chirurgo ignora le lamentele del paziente per 2-3 giorni prima di eseguire nuove immagini e di riposizionare la vite. Il paziente, a causa del ritardo, quindi subisce ulteriori danni con nuovi sintomi permanenti e non torna mai al suo stato funzionale precedente.
Nel valutare una richiesta di risarcimento peri negligenza neurochirurgica, il perito esperto in neurochirurgia dovrebbe essere in grado di valutare come il chirurgo abbia eseguito l'operazione, gestito il paziente dopo l'operazione e se abbia adeguatamente affrontato eventuali complicazioni. Qualsiasi aspetto di censurabilità comportamentale potrebbe costituire un motivo per perseguire un procedimento legale. Tuttavia, non tutti i casi di pazienti insoddisfatti sono casi di negligenza neurochirurgica. Il perito esperto in neurochirurgia che determini il caso si incentri una scarsa soddisfazione del paziente rispetto ad un intervento con poche chance di successo od alta percentuale di complicanze può risparmiare al cliente ed all'avvocato risorse considerevoli che verrebbero inutilmente profuse nel perseguimento del caso.