Spesso le persone che hanno presentato di accertamento dell’invalidità civile o dello stato di handicap, dopo aver ricevuto l’esito della valutazione compiuta dalla Commissione medica (ASL o INPS), si rendono conto che l’invalidità è stata sottovalutata.
Tale sottovalutazione può discendere da visite condotte dalla Commissione in modo frettoloso e superficiale o dall'incompletezza della documentazione sanitaria allegata alla domanda: ad esempio, potrebbe essere presente la documentazione medica e non quella medico legale, con conseguente difficoltà ad illustrare il grado di invalidità associato alle condizioni descritte dalla documentazione medica.
Nel caso la Commissione non accerti l'invalidità o la accerti in misura inferiore a quella effettiva, è previsto si possa chiedere una valutazione della pratica più approfondita attraverso una perizia medica effettuata da uno specialista in medicina-legale scelto da un Giudice. Tale specialista (CTU), al fine di garantire l’imparzialità della verifica, non dovrà appartenente a una Asl o all'Inps. Il CTU, dopo aver visitato il ricorrente e analizzato la sua documentazione medica, attribuirà il punteggio di invalidità previsto dalla legge per ogni singola patologia (necessario, per esempio, per l'assegno o la pensione) e la reale condizione medica della persona (necessaria iper il diritto all’indennità di accompagnamento o di frequenza).