In caso di complicazioni durante il parto può essere praticata l’episiotomia, una incisione tra l’apertura vaginale e l’ano che facilita la nascita del bambino.
Per molti anni questa pratica chirurgica è stata eseguita di routine durante i parti vaginali per prevenire le lacerazioni vaginali durante il parto.
Tuttavia, negli ultimi decenni, diversi studi hanno sconsigliato questa pratica, indicandola solamente in determinate situazioni di emergenza. Questo perché, come tutti gli interventi chirurgici, le complicazioni e gli effetti collaterali che talvolta si verificano immediatamente dopo, possono colpire la donna anche a lungo termine compromettendone gravemente la vita quotidiana.
Esistono tecniche e metodi preparto che possono essere praticate per ridurre il rischio sia di subire lacerazioni gravi che di subire un intervento di episiotomia.
Cosa trovi in questo articolo:
Le cause e i rischi
Normalmente, la placenta si impianta nella parte alta dell'utero e il cordone ombelicale si inserisce al centro della placenta permettendo al feto di assumere la corretta posizione per il parto mantenendo i vasi sanguigni del cordone ombelicale in posizione corretta e sicura.
Tuttavia, alcune rare anomalie possono far sì che i vasi sanguigni fetali si trovino nella parte bassa dell’utero dove rischiano di lacerarsi durante il travaglio.
Una delle cause dei vasa previa è l’inserimento velamentoso del cordone ombelicale, condizione che si verifica quando il cordone non si inserisce nella parte più spessa e centrale della placenta, bensì nel sacco amniotico. In questo modo le arterie e le vene all'interno del cordone ombelicale, non protette dal tessuto ombelicale, attraversano il sacco prima di giungere alla placenta. Si verifica vasa previa quando i vasi sanguigni ombelicali attraversano quella parte del sacco amniotico che è collocata sopra la cervice.
Un’altra causa di vasa previa è la presenza di una placenta bilobata, condizione in cui la placenta si sviluppa in due o più lobi separati, doppi o multipli, o di una placenta succenturiata, cioè provvista di un lobo accessorio più piccolo chiamato lobo succenturiato. I vasi sanguigni fetali che viaggiano tra questi lobi possono essere posizionati sopra la cervice, causando vasa previa.
Lobi aggiuntivi si possono formare per la tendenza della placenta a cercare aree dell'utero ricche di sangue poiché alcune zone dell’utero sono meno vascolarizzate di altre. La causa dell’inserimento velamentoso del cordone, quindi, può essere il “movimento” della placenta alla ricerca di aree maggiormente vascolarizzate.
Le gravidanze nelle quali il cordone è privo di una delle due arterie ombelicali o le gravidanze gemellari hanno maggiori probabilità di manifestare complicazioni come queste, così come le gravidanze di madri che fumano, che hanno una età avanzata, che hanno una condizione cronica come il diabete o che hanno concepito tramite fecondazione in vitro.
Il 60% delle madri con vasa previa, inoltre, ha la placenta previa, condizione in cui la placenta si impianta vicino o sopra la cervice.
Complicazioni ed effetti collaterali dell'episiotomia
Come con qualsiasi procedura chirurgica, ci sono dei rischi associati all’esecuzione di un’episiotomia. Sfortunatamente, le complicazioni e gli effetti collaterali che talvolta si verificano immediatamente dopo, possono colpire anche a lungo termine compromettendo gravemente la vita quotidiana della donna.
Le complicazioni a breve termine possono includere:
- Lacerazione perineale
- Deiscenza (apertura dei lembi) dell'episiotomia
- Punti doloranti
- Emorragia e aumento della perdita di sangue
- Edema o infezione nel sito della ferita
- Danno allo sfintere anale e alla mucosa rettale
- Lesione uretrale e vescicale
- Ematoma perineale
- Dolore
- Gli effetti a lungo termine delle episiotomie possono includere:
- Dolore cronico e infezioni
- Disfunzione anorettale
- Incontinenza urinaria
- Prolasso degli organi pelvici
- Dolore durante i rapporti sessuali
Perché c’è stato un cambiamento così importante nella procedura medica? L'episiotomia fu suggerita per la prima volta a metà del XVIII secolo, e divenne ampiamente praticata dall'inizio del XX secolo. Secondo un'indagine relativa al territorio degli Stati Uniti, nel 1969, l’episiotomia veniva eseguita nel 63% dei parti vaginali poiché i medici pensavano che l’episiotomia facilitasse il parto allungando meno il pavimento pelvico e impedendo la lacerazione del perineo.
Alla fine del XX secolo, la ricerca ha evidenziato come senza episiotomia le donne subissero meno traumi e guarissero più velocemente; è per questo che nelle gravidanze normali e senza complicazioni non è più una pratica medica accettata.
Dal 40% all'85% di tutte le donne che partoriscono per via vaginale subiscono lacerazioni, normali nel processo di nascita, e circa due terzi riceveranno punti di sutura. Tuttavia, queste lacerazioni sono per lo più superficiali e di piccola entità e guariscono entro poche settimane. Lacerazioni gravi si verificano solo nello 0,5-2,5% di tutti i parti vaginali.
Se l’episiotomia fosse eseguita di routine, tutte le donne subirebbero un intervento con una cicatrice importante e senza avere la possibilità di subire semplici lacerazioni non chirurgiche di piccola entità che in genere guariscono più velocemente delle incisioni chirurgiche. Esistono tecniche e metodi per ridurre il rischio sia di subire lacerazioni gravi che di subire un intervento di episiotomia:
Un'ostetrica può aiutare nel ridurre la tensione nel perineo e a prepararlo ad allungarsi naturalmente durante il travaglio applicando impacchi caldi sul perineo sia prima che durante il travaglio.
Un'altra tecnica è il massaggio perineale nelle settimane precedenti la nascita, che aiuta i tessuti a rilassarsi e a diventare più elastici. Le madri alla loro prima gravidanza (che hanno un rischio maggiore di lacerazioni) che iniziano il massaggio perineale alla 34a settimana di gravidanza hanno un rischio ridotto del 10% di lacerazioni che richiedono suture rispetto a quelle che non lo hanno praticato.
Sebbene l’episiotomia non sia più raccomandata per i parti di routine, questa pratica chirurgica può rivelarsi necessaria nei casi in cui il bambino è in difficoltà e devono essere utilizzati il forcipe o la ventosa ostetrica che consentono di far nascere rapidamente il bambino nei casi in cui presenti una frequenza cardiaca anomala o in caso di distocia della spalla.
Se il medico decide che è necessario eseguire un'episiotomia, la madre potrà poi gestire il dolore e guarire correttamente grazie all’utilizzo di antidolorifici, applicazione di impacchi freddi sul perineo, esecuzione di bagni caldi e poco profondi e utilizzando creme medicate o spray anestetici. In caso di dolore persistente è necessario contattare il medico.
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