Il corpo umano è costituito da pelle, vasi sanguigni, legamenti, tendini, nervi, muscoli, grasso, cartilagine e ossa, tutti componenti tenuti insieme dal tessuto connettivo, che se colpito da tumore, può dare origine a più di 100 tipi differenti di sarcoma osseo o tissutale.
Sebbene relativamente raro (rappresenta l'1% di tutti i tumori degli adulti e il 15% in quelli infantili), il sarcoma colpisce ancora migliaia di individui in Italia ogni anno.
Quali aree del corpo possono essere colpite dal sarcoma?
Poiché il tessuto connettivo sostiene gli organi e altre parti del corpo umano, il sarcoma può manifestarsi in ogni zona: gambe, braccia, vasi sanguigni, tendi e legamenti. Avere noduli, dolore o gonfiore a causa del sarcoma.
Le cause e i fattori di rischio
Le cause del sarcoma osseo e tissutale non sono chiare; tuttavia, è noto che gli adulti più anziani sono più a rischio, così come coloro che soffrono di disturbi genetici come la neurofibromatosi di tipo 1 e il retinoblastoma.
Anche quelli che si sono sottoposti a radioterapia e sono stati esposti a sostanze chimiche come il cloruro di vinile e alcuni erbicidi sono più inclini a sviluppare questo tipo di cancro. Anche alcuni virus possono causare il sarcoma: il sarcoma di Kaposi, per esempio, è causato dai virus l'HHV-8 o l'HIV.
I sintomi
I sintomi del sarcoma dipendono dalla posizione del tumore nel corpo. Ad esempio, un tumore vicino ai polmoni colpirà l'apparato respiratorio, causando tosse o difficoltà respiratorie, mentre un tumore nel tratto digerente potrà causare dolore allo stomaco o stitichezza.
In alcuni casi, almeno nelle fasi iniziali, il sarcoma è asintomatico o può manifestarsi con noduli o gonfiore e dolorabilità agli arti, alla schiena, al bacino o all’addome. Anche fratture frequenti, sangue nelle feci, perdita di peso, febbre o rigidità articolare possono essere sintomi iniziali di un sarcoma.
Il trattamento
La diagnosi di un sarcoma deve essere precoce per consentire un trattamento efficace. Inizialmente è possibile intervenire chirurgicamente; poi, con la diffusione del tumore, è necessario somministrare farmaci immunoterapici che rafforzano il sistema immunitario o eseguire sedute di radioterapia. Spesso, però, se la diffusione è estesa, il sarcoma è incurabile.
Sarcoma e errore medico
Il tempo è il nemico del sarcoma: più la diagnosi è tardiva, maggiore è la probabilità che i trattamenti siano inefficaci e che il sarcoma possa essere fatale. In presenza di metastasi, poi, molti dei trattamenti conosciuti potrebbero essere inefficaci e in caso di diagnosi errata, un medico potrebbe effettuare interventi chirurgici non necessari né risolutivi.
Una diagnosi errata o tardiva può essere causata dalla non prescrizione di test diagnostici pertinenti e necessari per una corretta identificazione del sarcoma. Non inviare il paziente a specialisti e chirurghi esperti, così come non effettuare test di imaging o esami fisici appropriati, può essere considerata errore medico.
Difficoltà nella diagnosi di sarcoma
Diversi studi dimostrano in modo chiaro che il momento della diagnosi del sarcoma può fare la differenza tra la vita e la morte per il paziente. A causa della sua rarità e dei sintomi aspecifici, però, il sarcoma è spesso difficile da individuare.
Un semplice dolore addominale, per esempio, può facilmente essere scambiato per un’ulcera o altre patologie molto comuni. Purtroppo, ignorare sintomi generici o attribuirli a disturbi più frequenti senza approfondire le cause sottostanti è un errore che si verifica troppo spesso, con conseguenze spesso devastanti a causa della progressione incontrollata e spesso fatale del tumore.
È per questo che la capacità del medico di interpretare correttamente la storia clinica, i sintomi e le parole del paziente è cruciale. Errori nel percorso diagnostico, come la mancata prescrizione di esami appropriati o l’omissione del rinvio a uno specialista, aumentano il rischio di complicanze gravi e, nei casi peggiori, di morte. Ogni ritardo diagnostico può tradursi in interventi chirurgici più invasivi, metastasi, danni biologici permanenti o decesso del paziente.
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