Diversi eventi possono aumentare notevolmente la probabilità che un neonato subisca una frattura ossea durante la nascita: quando il bambino è mal posizionato e il medico esercita una pressione per riposizionarlo e farlo nascere o quando il bambino è particolarmente grande (o ha una testa grande) e mostra difficoltà nel passare attraverso il canale del parto. In questi casi, il medico può utilizzare il forcipe o altri strumenti aumentando il rischio di fratture. La rottura ossea del neonato è più probabile anche quando il travaglio è prolungato o quando l’ossitocina, un farmaco comunemente usato per indurre il travaglio, viene somministrata in modo improprio.
Le lesioni alla nascita possono variare, in termini di gravità, da lievi a letali: alcune guariscono rapidamente, altre causano disabilità a lungo termine o per tutta la vita, altre ancora provocano addirittura la morte, immediata o successiva, del bambino. Lesioni minori possono richiedere di supportare l'osso fratturato con una stecca mentre nei casi gravi può essere necessario un intervento chirurgico. La rottura delle ossa del collo o della schiena è generalmente considerata tra le lesioni più gravi in quanto può determinare paralisi o causare addirittura la morte. Le ossa rotte possono anche danneggiare i nervi con conseguenze moderate o gravi.
I genitori non possono determinare in modo autonomo se la lesione subita dal loro bambino sia stata causata da negligenza medica, ma possono rivolgersi ad avvocati specializzati in danni da parto i quali, grazie alla loro esperienza e formazione, possono fornire il loro consulto professionale aiutati anche da esperti in campo sanitario.
I genitori, in caso di appurata negligenza medica, possono ricevere un risarcimento per coprire le spese mediche, i mancati guadagni (a causa della sottrazione di tempo al lavoro per fornire cure extra al bambino) e un risarcimento per l'assistenza infermieristica, la riabilitazione e l'istruzione speciale (se le condizioni di salute del bambino la richiedono).
A seconda delle circostanze, il giudice può anche concedere un risarcimento per danni sia fisici che morali per il dolore, la sofferenza e la perdita di chance subita dal bambino e dai suoi familiari. Inoltre, se il medico responsabile della lesione ha agito in modo doloso o intenzionale, il giudice può anche condannarlo al pagamento di ulteriori risarcimenti.