Domanda:

Il mio compagno era intento a cambiare una ruota della sua vettura quando improvvisamente è stato colpito da un automobilista che lo ha scaraventato a svariati metri di distanza. È morto pochi istanti dopo l’arrivo in ospedale. Il conducente della vettura che lo ha investito aveva solo 18 anni.

Una dichiarazione di un testimone riporta che l'auto di mio marito non aveva le quattro frecce lampeggianti e che non era abbastanza lontana dalla carreggiata. Il testimone inoltre, ha riportato anche la presenza di un altro veicolo, che sopraggiungeva dal lato opposto della vettura in corsa, che non avrebbe reso possibile un cambio di corsia per evitare l’incidente (questo fatto però non è presente nel verbale di polizia e neppure nel grafico dell’incidente). Tutte queste informazioni sono state riportate dal testimone che ha assistito alla scena attraverso il suo specchietto retrovisore.

Non è stato condotto alcun test di alcolemia o sanguigno, infatti, la polizia si è presentata sul posto 45 minuti dopo l’accaduto. Non sono state inoltre notate altre ostruzioni sull’autostrada, che era composta da tre corsie. Per concludere, erano circa le 3 del pomeriggio, le condizioni atmosferiche si presentavano ottimali, tuttavia il mio compagno è stato dichiarato colpevole.

Non sarebbe possibile far attribuire, anche in parte, la responsabilità dell'accaduto anche ad altri veicoli? Non c’è nessun testamento, il mio compagno era celibe e noi non siamo mai stati sposati, ma abbiamo una figlia di 24 anni che è la parente più prossima. Vorrei sapere se ad aver diritto ad un risarcimento sia solo mia figlia o se, nonostante la mancanza di matrimonio, anche io possa essere risarcita.

Vorrei infine sapere se posso ancora chiedere un risarcimento nonostante siano trascorsi quasi 2 anni dalla morte di mio marito.

Risposta:

Se la vittima risulta aver contribuito, anche solo in parte, alle proprie lesioni, essa o i sui prossimi congiunti avranno diritto ad un risarcimento pari al risarcimento massimo decurtato di una quota pari alla percentuale con cui la vittima ha contribuito al danno.

Nel caso di specie si è verificata una morte sul colpo. Ciò non configura un danno biologico del deceduto ereditabile dagli eredi. Tuttavia sarà possibile chiedere il risarcimento per il danno da lesione di rapporto parentale. Tale danno potrà essere chiesto, oltre che da Sua figlia, anche da Lei. La giurisprudenza equipara, sotto tale profilo, il convivente more uxorio al coniuge.

In ordine ai sinistri stradali, la prescrizione può essere aumentata quando dall'incidente sia conseguito un fatto costituente reato. Nel caso di specie viene in questione il reato di omicidio colposo. Anche se siano trascorsi due anni dalla morte, la sua famiglia dovrebbe essere ancora in tempo per proporre una richiesta di risarcimento del danno. A tal fine, lei o la famiglia del deceduto, avrete bisogno di raccogliere delle prove definitive per dimostrare che la vittima non abbia contribuito o abbia contribuito solo in parte all'accaduto.

Assumere un investigatore privato può essere la cosa giusta da fare. Lasciate che l’investigatore rintracci il conducente e i testimoni, potrebbero essercene più di quanti pensiate. Qualora riuscisse a fornirvi prove del fatto che il deceduto non abbia contribuito alla propria morte, rivolgetevi ad un legale che a quel punto accetterà il caso con molta più probabilità.

I nostri migliori auguri,

GRDLEX

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