Se al momento dell’impatto suo padre stava lavorando è sicuramente possibile rivolgersi all'INAIL. Tra le tutele previste dall'INAIL vi è anche quella posta a favore dei familiari dei lavoratori che siano deceduti a causa di un infortunio sul lavoro.
A favore di tali soggetti, infatti, in presenza di determinati requisiti, l'istituto riconosce una rendita dal giorno successivo a quello in cui si è verificato l'evento che ha determinato la morte.
Dia uno sguardo al verbale di polizia. Dai fatti che presenta è difficile stabilire se ad essere in colpa fosse l’altro conducente per essersi negligentemente immesso nel traffico, oppure suo padre per non aver eventualmente rispettato la distanza di sicurezza.
Se l’altro conducente fosse responsabile, suo padre potrà essere risarcito dal conducente e dalla rispettiva compagnia assicurativa. Se quest’ultimo stava prestando servizio per un’altra compagnia al momento dell’incidente, lei avrebbe diritto ad esercitare un’azione legale contro il datore di lavoro dell’altro conducente.
Potrebbe essere anche possibile rivolgere una richiesta di risarcimento al datore di lavoro di Suo marito nella misura l'incidente possa essere stato in parte causato da una violazione da parte di quest’ultimo dell'obbligo di sicurezza sul lavoro.
La richiesta di risarcimento potrà avere ad oggetto i danni differenziali e complementari (compresi e non nella copertura assicurativa INAIL) sia con riferimento ai danni subiti direttamente dai prossimi congiunti che a ai danni subiti dalla persona poi deceduta ed ereditabili dai prossimi congiunti stessi.
Senza dati e informazioni più dettagliate è impossibile per noi fornire una stima accurata del risarcimento che spetterebbe a suo padre. Lasceremo quindi questo compito agli avvocati che si occuperanno del caso.
I nostri migliori auguri,