È stata viluppata da medici del Rancho Los Amigos Hospital in California per valutare i livelli di recupero cognitivo di una persona che ha avuto un trauma cranico e sta recuperandosi da un coma. È utile soprattutto durante le prime settimane o mesi dopo il trauma. È suddivisa in dieci livelli che corrispondono a una determinata funzione cognitiva e al corrispondente grado di assistenza necessari.
LIVELLO I. NESSUNA RISPOSTA: ASSISTENZA TOTALE
In questo stadio si verifica l’assenza totale di cambiamenti comportamentali nel momento in cui il paziente viene posto davanti a stimoli che concernono la vista, l’udito, il tatto, il sistema vestibolare e la capacità di percepire.
LIVELLO II. RISPOSTA GENERALIZZATA: ASSISTENZA TOTALE
Il paziente fornisce risposte generalizzate, date per riflesso a stimoli di dolore.
Il paziente risponde a stimoli uditivi alternando alti e bassi.
Risponde agli stimoli esterni con repentini sbalzi psicologici, movimenti grossolani e risposte più o meno decise.
Le risposte di cui sopra potrebbero non variare allo stimolo di diversi sensi e potrebbero essere significativamente rallentate.
LIVELLO III. RISPOSTE LIMITATE: ASSISTENZA TOTALE
Il paziente in questo stadio è silenzioso, tutt’al più produce lievi vocalizzi in risposta a stimoli di dolore.
Si gira e evita gli stimoli uditivi.
Batte gli occhi quando delle luci forti attraversano il proprio campo visivo.
Reagisce al malessere tirandosi via i fili e gli altri strumenti cui è attaccato.
Risponde in maniera vaga e poco ragionata a dei semplici comandi.
Ribatte in maniera vagamente diretta a seconda dei tipi di stimoli.
Potrebbe rispondere a qualcuno, ad esempio ai familiari, ma non agli altri.
LIVELLO IV. – RISPOSTA CONFUSA E AGITATA: MASSIMA ASSISTENZA
Il paziente potrebbe essere in stato di allerta e irrequietezza.
Potrebbe mostrare tentativi di rimozione dei tubi o altri strumenti e decidere di scivolare fuori dal letto.
Potrebbe svolgere attività motorie come sedersi, prendere qualcosa o camminare ma senza un motivo preciso e senza che gli sia stato richiesto.
Mostra brevi momenti, di solito non intenzionali, di attività ragionate, palesando un’attenzione poco costante.
Presenta mancanza di memoria a breve termine.
Si comporta con pianti e grida spropositate come conseguenza di stimoli, anche dopo la loro cessazione.
Potrebbe comportarsi in maniera aggressiva e tesa.
Potrebbe presentare cambi repentini d’umore, passare dallo stato euforico a quello ostile, senza un apparente motivo.
Non collabora con le cure offertegli.
Le brevi affermazioni che riesce a fare sono spesso incoerenti e/o inappropriate all’attività e alle circostanze.
LIVELLO V – RISPOSTE CONFUSE, INAPPROPRIATE MA NON IN STATO D’AGITAZIONE: MASSIMA ASSISTENZA
Il paziente potrebbe mostrarsi in stato d’allerta ma non agitato, manifestando la vaga intenzione di andare a casa.
Potrebbe agitarsi in risposta a stimoli esterni e/o in mancanza di situazioni circostanti appropriate.
È disorientato con le persone, tempi e luoghi.
Compie pause frequenti e brevi, non riesce a mantenere l’attenzione.
Presenta una memoria a breve termine compromessa, con momenti di confusione circa il passato ed il presente, in relazione a quello che sta accadendo.
Manca di capacità di individuare obiettivi, risolvere problemi e controllare il proprio comportamento.
Il paziente mostra spesso un uso non appropriato di oggetti, se non indirizzato da chi lo circonda.
È incapace di apprendere nuove informazioni.
Potrebbe essere in grado di svolgere compiti precedentemente imparati solo se indirizzato e guidato da qualcuno.
Risulta capace di rispondere appropriatamente a semplici comandi, sotto indicazioni e direttive previe.
Le risposte date a semplici comandi, senza l’aiuto esterno, potrebbero essere confuse e poco coerenti con ciò che viene richiesto.
Il paziente potrebbe mostrare la capacità di conversare del più e del meno per brevi periodi di tempo, quando le circostanze esterne glielo permettono.
Le sue affermazioni circa i fatti presenti potrebbero diventare inappropriate e confabulatorie se le circostanze esterne non lo favoriscono.
LIVELLO VI. RISPOSTE CONFUSE MA APPROPRIATE: ASSISTENZA MODERATA
Il paziente appare familiare alle persone, al tempo e al luogo in cui si trova.
Si mostra capace di svolgere compiti a lui molto noti, in circostanze non distraenti e per 30 minuti, con un’attenzione moderata.
La memoria remota è più chiara e dettagliata rispetto a quella recente.
Il paziente riconosce vagamente qualcuno dell’equipe medica.
Il paziente, con il massimo supporto, sa utilizzare tecniche mediche per aiutare la memoria.
Si mostra cosciente di se stesso, della sua famiglia e dei propri bisogni primari.
Un’assistenza moderata è sufficiente a far superare al paziente le difficoltà per cui non riesce a svolgere un determinato compito.
Ha bisogno di essere supervisionato per essere autosufficiente.
Necessita di un assistenza massima per apprendere nuovi compiti.