Sono circa mille le sostanze classificate neurotossiche o potenzialmente neurotossiche. L’esposizione a una determinata quantità di sostanze neurotossiche, sul posto di lavoro o in qualunque altro luogo, può causare problemi neurologici al cervello. Spesso anche l'esposizione prolungata a basse quantità di queste sostanze può avere effetti nocivi sulla salute.
PIOMBO
È il materiale più pericoloso e gli effetti più seri dell’esposizione a questo metallo si sviluppano sui bambini. Lo stretto contatto con il piombo attraverso frammenti di vernice o altri oggetti è da tenere sotto controllo e ciò può essere fatto tramite dei test sanguigni che determineranno se vi è una sovraesposizione al materiale. A seconda dei livelli trovati nel sangue, si potrà stimare la gravità dell’esposizione. Alla lunga, questa può anche creare deficit neurologici, come polsi o piedi cadenti, e può risultare in un abbassamento della velocità e forza motoria. Di fatto, ultimamente sono state riabbassate le soglie minime consentite per assicurare una buona salute del sangue.
MANGANESE
È un altro metallo che è stato associato a danni cerebrali. Questo tipo di esposizione generalmente riguarda i lavoratori dopo un lungo periodo di tempo passato a contatto con il materiale in questione.
I primi sintomi potrebbero includere sonnolenza, vertigini, disturbi del sonno e incubi, goffaggine, tremolio e difficoltà d’apprendimento.
MERCURIO
Può causare danni al cervello e anche al cervelletto, ai nuclei della base e ai centri visivi del lobo occipitale (Feldman, 1982). Per quanto riguarda l’esposizione al mercurio che non conduce a conseguenze gravi come la morte, notiamo tra gli effetti nocivi problemi respiratori, rallentamento motorio, goffaggine, tremore e annebbiamento mentale. I livelli di mercurio possono essere rilevati nelle urine e sono stati associati anche a deficit di memoria a breve termine (P. Smith 1983).