Aggravamento della sclerosi multipla

Sclerosi multipla generata o aggravata da stress o traumi?
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Il collegamento tra lo stress acuto e l’aggravamento di una silente e asintomatica sclerosi multipla è ampiamente documentato.

Stress acuto e aggravamento della sclerosi multipla

Il collegamento tra lo stress acuto e l’aggravamento di una silente e asintomatica sclerosi multipla è ampiamente documentato nella letteratura medica, specialmente in quella che va dagli anni 2000 fino ai nostri giorni.
Lo studio del 2000, pubblicato nel noto Journal of Neurology da Mohr e altri, intitolato “Stress psicologico e la conseguente apparsa di nuove lesioni al cervello”, esamina il collegamento tra un forte stress quotidiano ed il conseguente sviluppo di lesioni cerebrali visibili tramite risonanze magnetiche. I risultati hanno mostrato che “per un totale di pazienti esaminati, un aumento di impegni nella routine di tutti i giorni era seguito da un aumento di probabilità di sviluppare nuove malattie o lesioni cerebrali a distanza di otto settimane”.
Un articolo nel “Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics” (Esposito, et al), ha studiato a livelli microscopici il meccanismo cellulare coinvolto nello stress. Gli esiti, pubblicati nel Dicembre del 2002, illustravano che sia l'ormone implicato nella risposta agli stress, responsabile del rilascio della corticotropina, sia i mastociti erano coinvolti nella regolazione della barriera emato-encefalica e che forse erano responsabili anche dei disturbi infiammatori del cervello aggravati da stress acuto”.
In un articolo di una nota rivista medica britannica, pubblicato nel 2003, e intitolato “Stress quotidiani e aggravamento della sclerosi multipla: studio prospettico” (Buljevac D. et al, 2003) nato per studiare la relazione tra gli eventi stressanti della vita non relativi alla malattia e il manifestarsi di aggravamenti delle forme della sclerosi multipla (SM) recidivante-remittente, vennero presi in analisi dei pazienti ancora provvisti di capacità motoria.

Nell’introduzione all’articolo si presupponeva che lo stress psicologico era stato un fattore reputato più volte determinante nell’azione della malattia, fin dai tempi in cui Charcot per la prima volta descrisse la sclerosi multipla. In conclusione, secondo quanto analizzato risultò che gli stress quotidiani della vita erano associati ad un peggioramento progressivo della sclerosi multipla recidivante-remittente ma che quest’associazione era indipendente dall’effetto delle infezioni sull’aggravamento della malattia. Inoltre questo studio permise di ottenere degli studi prospettici ben definiti sullo stress e l’aggravamento della malattia. Sempre secondo lo studio dunque, i pazienti affetti da sclerosi multipla che vivevano un profondo stress erano di conseguenza più a rischio di un aggravamento della loro malattia. Uno studio svolto ad Harvard, intitolato “Il ruolo dello stress nelle malattie neurodegenerative e nei disturbi mentali” ha sottolineato la relazione tra stress e malattie come la sclerosi.
Un altro studio condotto alla University of California (Mohr D.C et al) intitolato “Moderare gli effetti della relazione tra stress e sviluppo di nuove lesione cerebrali nella sclerosi multipla” ha reso noto che un numero considerevole di ricerche ha supportato la relazione tra stress, aggravamento clinico e sviluppo di nuove lesioni cerebrali.
Il giornale “Neuroendocrinology letters” nel 2004 ha pubblicato al riguardo un articolo a favore di questa supposizione, confermando ancora una volta che lo stress può andare a colpire i mastociti portando ad un peggioramento della malattia.

Sclerosi multipla e trauma fisico

Per oltre un secolo, i pazienti ed i medici hanno dovuto affrontare l’eventualità secondo cui un trauma poteva precedere l’insorgere di sclerosi multipla o aggravarla qualora fosse già presente. Oggi, data la variabilità del corso della malattia, vi sono numerose opinioni controverse riguardanti il nesso causa-effetto tra il trauma fisico e l’aggravarsi della sclerosi. In ogni caso, studi più recenti hanno dimostrato che il trauma alla testa e al collo possono davvero sostenere la relazione tra i due fatti.
Un articolo del 2001 nello European Journal of Neurology (A.Chaudhuri e Behan), si conclude sottolineando che come le infezioni, che innescheranno i sintomi della sclerosi multipla solo in una parte dei pazienti [10% (McAlpine et al, 1965) – 48% (Sibley e Foley, 1965)], anche le lesioni da iperestensione o iperflessione della parte cervicale del midollo spinale, potrebbero smascherare o peggiorare il corso naturale della sclerosi multipla in quei pazienti affetti dalla malattia e con una particolare predisposizione, un fatto da non sottovalutare anche vista la prevalenza di sclerosi multiple asintomatiche (silenti), che sembrano riguardare circa il 25% dei casi diagnosticati in vivo (Engell, 1989). È chiaro dunque che il trauma fisico non è considerato come unica causa scatenante della sclerosi multipla. Psicologicamente, i traumi specifici del sistema nervoso centrale producono degli effetti sulla barriera emato-encefalica e inducono dei cambiamenti metabolici attivando una risposta allo stress.

Inoltre, il trauma incrementa anche l’espressione dell’ossido nitrico sintasi nella microvascolarizzazione del sistema nervoso centrale. Negli individui più predisposti, questi effetti potrebbero scatenare dei cambiamenti molto significativi al livello delle citochine pro-infiammatorie e dell’ossido nitroso, innescando i sintomi della sclerosi sin dall’inizio o aggravando i sintomi di una malattia latente già presente in precedenza.
Il Dott. Charles Poser di Harvard è stato per lungo tempo un sostenitore del collegamento tra il trauma e la sclerosi multipla. Come spiega nel suo breve scritto, pubblicato in “The Archives of Neurology” (Luglio 2000) e intitolato “I traumi al sistema nervoso centrale possono scatenare la formazione o l’allargamento delle placche della sclerosi multipla”, in alcuni pazienti affetti da sclerosi multipla, alcune tipologie di traumi possono a volte scatenare sintomi ricorrenti o nuovi. Solo i traumi che colpiscono la testa, il collo o la parte superiore del dorso, quindi al cervello o al midollo spianale, possono essere considerati determinanti. Il Dott. Poser oggi, continua a discutere degli effetti del colpo di frusta sul sistema nervoso centrale, sottolineando le numerose ricerche mediche a dimostrazione del nesso tra trauma e sclerosi multipla.

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